SAMANTA PANELLI
Cronaca

Mascherine chirurgiche: le produrrà la Gossip srl

L’azienda, conosciuta a livello internazionale con il marchio "Antonelli Firenze", ha ottenuto, prima in Italia fra le ditte di moda, la certificazione dell’Iss

Marco Berni, amministratore delegato dell’azienda di moda "Gossip"

Castelfiorentino, 24 aprile 2020 - Sistema produttivo da rivoluzionare e soprattutto una lunga fase di studio e di test con un traguardo preciso: produrre e commercializzare mascherine chirurgiche di tipo 2, quelle che si possono impiegare in sala operatoria o nei reparti Covid-19. Un obiettivo ambizioso per la Gossip srl, azienda di abbigliamento famosa a livello internazionale con il marchio Antonelli Firenze, che è divenuto realtà nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando l’azienda ha ricevuto il via libera dall’Istituto superiore di sanità. "Parere favorevole alla produzione e commercializzazione del prodotto mascherina chirurgica tipo 2", questa la frase chiave che ha reso l’azienda "la prima in Italia del settore moda ad avere questo tipo di autorizzazione e la prima in Toscana", sottolinea con orgoglio Marco Berni, l’amministratore delegato. Dalla moda alla mascherina, quando la trasformazione? "Abbiamo prodotto le prime mascherine a inizio marzo. Erano le filtranti, le prime 9mila erano per il Comune di Castelfiorentino. Anzi, il nostro grazie va al sindaco Falorni che di fatto ci ha permesso, con il primo ordine, di partire". Un progetto nato dopo lo stop alla produzione classica? "Purtroppo la produzione moda è stata interrotta per legge. Abbiamo cercato un possibile sistema per salvaguardare la sostenibilità economica dell’azienda e dei posti di lavoro: a pieno regime abbiamo 35 dipendenti. Ho capito che nel settore delle mascherine ‘non chirurgiche’ la competizione era solo sul prezzo, mentre sulla chirurgica certificata i margini sono più consistenti. Analizzato il mercato, ci siamo mossi in ricerca e sviluppo e abbiamo convertito le linee". Ricerca e sviluppo? "La norma di riferimento stabilisce quali requisiti biomeccanici deve avere la protezione. Abbiamo indagato su materiali e grammature e abbiamo iniziato a fare i test. Tutto con uno staff principalmente composto da ingegneri, professori di farmacologia e biologi. L’11 aprile è stata la data decisiva". Perché? "Una delle mascherine ha superato brillantemente tutti i test di capacità filtrante e traspirabilità. Così è scattata la fase di richiesta per la commercializzazione e ieri (mercoledì ndr) siamo arrivati al via libera alla commercializzazione della Dp1015: è il nome del prodotto, dove 15 sta per le prove fatte. Il prototipo 15 si è rivelato vincente". Quanti pezzi avete prodotto? "Abbiamo prodotto e commercializzato circa 250mila pezzi di mascherine filtranti. Oggi si parla di mascherine chirurgiche tipo 2: soltanto ieri (mercoledì ndr) abbiamo raccolto ordini per circa 750mila pezzi da consegnare nei prossimi 20 giorni. Ciò significa anche lavoro per il nostro personale e forse per altro". Il prossimo obiettivo? "Industrializzare la produzione su grandissima scala. Stiamo valutando l’ipotesi di creare una nuova società, la Antonelli Pharma. Abbiamo già ordinato un macchinario per la completa automazione della produzione: produrrà a pieno 96mila mascherina giornaliere. Stiamo meditando di comprarne altri. Vorremo provare a diventare uno dei più grandi produttori europei. U n’operazione che implica un dispendio di energie mentali e risorse economiche rilevanti. Il grazie va ai nostri dipendenti e ai consulenti". E guardando alla moda? "Abbiamo merce finita bloccata nei magazzini. E’ tutto fermo. Abbiamo 650 clienti nel mondo: quando riapriranno, doneremo loro forniture gratuite di mascherine perché possano riprendere il più velocemente possibile. Il momento è terribile. A loro va un grande abbraccio". © RIPRODUZIONE RISERVATA