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Magro sul tetto d’Italia Fa felice un paese intero

L’amico Paolo Betti ripercorre gli inizi di una carriera folgorante nata all’Abc "Ha una passione smisurata ed è un pozzo senza fine di conoscenze".

Magro sul tetto d’Italia Fa felice un paese intero

Un castellano sul tetto d’Italia. L’impresa è riuscita a coach Alessandro Magro, che domenica sera a Torino ha conquistato con il suo Brescia la Coppa Italia di basket. Sul primo storico trofeo del club lombardo, conquistato per altro contro ogni pronostico battendo le corazzate Milano nei quarti, Pesaro in semifinale e la Virtus Bologna in finale, ci sono tutta la sagacia e la competenza del quarantenne valdelsano cresciuto nell’Abc.

"Ricordo ancora quando da bambini i nostri genitori ci portano a vedere le partite della prima squadra o ci accompagnavano agli allenamenti – racconta l’amico fraterno Paolo Betti, attualmente tecnico del settore giovanile castellano, ma per otto anni sulla panchina della Prima Squadra – Abbiamo fatto tutta la trafila giovanile, ma verso i 17 anni lui già seguiva i più piccoli del minibasket e intorno ai 20 ha completato il corso per allenatori".

"A questo punto viene notato da Banchi che lo vuole nel suo staff a Livorno in serie A e poi a Reggio Calabria. Successivamente vive gli anni d’oro della Mens Sana Siena con coach Pianigiani ed affronta anche due esperienze all’esterno, prima come vice in Russia e poi come capo allenatore in Polonia – prosegue Betti – Insomma, nonostante la giovane età non si può dire che non abbia fatto una bella gavetta. Si merita questo successo anche perché, spesso la gente lo dimentica, ma l’anno scorso ha vinto il premio di miglio allenatore al suo primo anno in serie A. E poi ha una passione smisurata. Quando era a Siena passava spesso notti insonni per visionare centinaia di video degli avversari".

Un legame, quello con gli amici di infanzia e con l’Abc che per Magro continua tutt’oggi. "Appena può viene a trovarci, oppure andiamo noi a vedere qualche sua partita – insiste Betti – ma soprattutto ci vediamo d’estate quando, durante le nostre chiacchierate, mi ha spesso dato idee e spunti per la mia attività di allenatore. E’ un pozzo senza fine di conoscenze". Lo stesso club castellano lo ha celebrato con un comunicato: "E’ un titolo che riempie di orgoglio l’intera famiglia gialloblù – si legge – in cui Alessandro è cresciuto fino a spiccare il volo verso il gradino più alto del basket italiano".

Non potevano mancare infine i colpimenti del sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, attraverso un post sui canali social: "Una sorpresa? Forse per chi non lo conosce, perché se c’è uno che vive e respira basket da sempre è lui, e quando vivi per la tua passione niente è impossibile. Bravo Ale, te lo meriti tutto e la tua Castello è orgogliosa di te".

Simone Cioni