L’uomo più crudele del mondo è dentro di noi

Al via oggi la stagione di prosa con gli attori Lino Guanciale e Francesco Montanari sul palcoscenico del Teatro del Popolo

Migration

CASTELFIORENTINO

Si apre oggi la nuova stagione di prosa al Teatro del Popolo di Castelfiorentino, organizzata dalla Fondazione Teatro del Popolo in collaborazione con la Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Alle 18, con replica alle 21, il sipario si aprirà su "L’uomo più crudele del mondo", che porterà sul palcoscenico castellano due attori bravi e conosciuti come Lino Guanciale e Francesco Montanari, in una produzione Lvf srl diretta da Davide Sacco. Si tratta di un viaggio dentro di sé, alla Conrad, che porta ad esplorare l’abisso che ognuno ha nel proprio animo. L’uomo più crudele del mondo, per rispondere alla domanda con cui lo spettacolo lascia lo spettatore, può essere chiunque, uomo o donna che sia. In scena, almeno apparentemente, è proprio Lino Guanciale, nei panni di Paolo Veres, imprenditore senza scrupoli e proprietario della più importante azienda d’armi in Europa. La rappresentazione inizia proprio con Paul Veres, che la gente considera appunto l’uomo più crudele del mondo, seduto alla sua scrivania all’interno di una stanza spoglia, in un capannone abbandonato. I rumori della fabbrica fuori e il silenzio totale all’interno. Ha fama di uomo schivo e riservato. Davanti a lui un giovane giornalista di una testata locale (interpretato da Montanari) è stato inaspettatamente scelto proprio per intervistarlo, ma la chiacchierata prende subito una strana piega. "Lei crede ancora che si possa andare avanti dopo questa notte… lei crede che questa vita domani mattina sarà la stessa che viveva prima?" dirà Veres al giornalista. In un susseguirsi di serrati dialoghi emergeranno le personalità dei due personaggi e il loro passato, fino a un finale che ribalterà ogni prospettiva. "La grande bestia, Moby Dick, ce l’abbiamo tutti dentro – racconta il regista Sacco – sta a noi tentare di rimanere il più possibile nel mare in tempesta.

Questo testo è il primo capitolo di una trilogia che parla della caduta dei titani e si domanda cosa saremmo disposti a compiere se ne avessimo la giustificazione. Pirandello diceva che l’uomo è una bestia che ruba, uccide e scrive la Divina Commedia. Io penso che se non sapesse rubare e uccidere, non saprebbe neanche scrivere la Divina Commedia". Le prevendite sono possibili alla biglietteria del teatro oppure on line sul sito della Fondazione Teatro del Popoli www.teatrocastelfiorentino.it, mentre per informazioni è possibile contattare il numero di telefono 0571 633482, scrivere una mail a [email protected] oppure chiamare Giallo Mare Minimal Teatro allo 0571 81629-83758 o scrivere a [email protected]. Il secondo spettacolo in cartellone sarà invece "Aspettando Godot", con Lello Arena e Massimo Andrei, che si terrà giovedì 15 Dicembre alle ore 21.