L’Inferno di Dante per raccontare la superstrada

Valentina

Conte

Come i dannati danteschi si assiepavano sul fiume Acheronte in attesa di attraversarlo, allo stesso modo i dannati della superstrada si assiepano per riuscire ad inserirsi nell’unica corsia disponibile all’altezza di Lastra a Signa. Le corone circolari concentriche dell’Inferno dantesco qui sono due lunghe linee che scorrono parallele, stracolme di vetture, e lentamente diventano una linea unica, mentre tu stai viaggiando a 10 all’ora, se sei fortunato.

Frana la collina, cede il muro di contenimento e, come se non bastasse, ora si aprono pure voragini sulle corsie di sorpasso. Quanto accaduto venerdì sera, con l’ennesima chiusura di un tratto di FiPiLi, è l’ultimo dei problemi di questa strada trafficatissima, l’unica percorribile per raggiungere alcune località. Queste parole sono un grido di allarme, di dolore e di ira e allo stesso tempo la richiesta di un aiuto concreto. A noi non interessa la polemica politica, ma la politica si dia una mossa. È a lei che è demandata la sicurezza dei cittadini e la cura delle opere pubbliche. La politica dovrebbe essere azione e dovrebbe essere volta a modificare le condizioni in cui si vive. A migliorarle. Ma la situazione in superstrada peggiora. La FiPiLi è in condizioni disastrose e ora comincia a fare paura. Abbiamo ascoltato storie di pendolari empolesi che per arrivare sul luogo di lavoro, a Scandicci, sono costretti a partire all’alba. Calcolano di trascorrere su quei trenta chilometri della dannatafipili più di un’ora. Abbiamo ascoltato anche i tanto vituperati autotrasportatori che sono persone che lavorano, che portano il cibo ai supermercati, i vestiti ai negozi, la merce agli ingrossi. E’ colpa loro se la strada si sbriciola? No e hanno ragione quando chiedono un progetto esecutivo prima di sedersi intorno a un tavolo per affrontare il tema di una FiPiLi a pagamento. Serve un adeguamento strutturale prima di poter chiedere un pedaggio. Serve un adeguamento strutturale per evitare che questo girone dantesco diventi un pericolosissimo inferno.