REDAZIONE EMPOLI

L’impegno per i più fragili. Riabilitazione e aiuti no-stop: "Ma senza contributi è tosta"

L’associazione ’Noi da grandi’ conferma le attività estive: "Sostegno importante alle famiglie. La quota erogata dalla Società della salute però non tiene conto del numero dei partecipanti".

Anna Maria Leoncini, presidente della onlus ’Noi da grandi’

Empoli, 18 maggio 2024 – In piazzetta delle Stoviglie a Empoli, al civico 3, dal 2019 i ragazzi della ’Noi da grandi’ confezionano il caffè macinato (un caffè etico, che finisce anche tra gli scaffali dell’Emporio Solidale). Otherwise è un progetto gestito da personale diversamente abile, per sviluppare la crescita psicomotoria e motivazionale di ognuno, dando loro anche quella dignità di lavoratore tanto difficile da raggiungere. Prima di lavorare a Decathlon, Caterina Barghini è passata di lì. E sono anni che la sua famiglia è parte dell’associazione, una realtà che oggi raccoglie circa 40 bambini e una trentina di ragazzi più grandi.

"Le criticità maggiori per le famiglie restano quando finisce la scuola. Cosa succede dopo? Siamo stati precursori del tema del Dopo di noi - dice la presidente Anna Maria Leoncini - Sedici anni fa, un gruppo di genitori di ragazzi disabili ha avviato l’associazione, con i primi progetti di autonomia. Fin da subito abbiamo pensato anche ai bambini dando vita a percorsi riabilitativi, di psicomotricità, di logopedia, di potenziamento cognitivo". E poi il ballo, il canto, la scherma e la musica. Volontari e donazioni, e tanto impegno specie nel reperire fondi a sostegno delle attività. Come i centri estivi, riconfermati dal 17 giugno al 2 agosto. Un servizio fondamentale "che cerchiamo di dare a tutti, anche se la quota erogata dalla Società della Salute è fissa, a prescindere dal numero dei partecipanti. Inclusione è una bella parola, ma metterla in pratica costa". Per 7 settimane di attività servono circa 10mila euro; ogni operatore ha un costo e c’è da considerare il sostegno individuale in base alle esigenze. Una parte della quota spetta ai genitori, l’altra è a carico dell’associazione. La Rete Inclusione ha stilato un documento per reperire fondi proprio per il servizio dei centri estivi.

"Empoli investe in modo consistente per rendere i centri estivi sempre più inclusivi, ma della nostra associazione fanno parte famiglie di tutto l’Empolese Valdelsa e non ovunque è così. Stiamo aiutando alcuni genitori a cercare un operatore che possa stare col figlio a luglio nei centri estivi nel comune di riferimento. Fino all’anno scorso la Sds garantiva la figura specializzata, quest’anno eroga la quota necessaria alla copertura della spesa, ma la figura la devono trovare i genitori stessi e non è facile".

Ylenia Cecchetti