
Tramandare un sapere, un mestiere, un’arte, per consentire un necessario passaggio generazionale e non disperdere conoscenze e tradizioni, ma anche per dare nuove opportunità lavorative ai giovani dopo il diploma di scuola superiore. Se l’Università continua ad avere un approccio accademico-teorico, le scuole dei mestieri, improntate sulla pratica, aprono le porte a una professione. L’associazione Oma, Osservatorio dei Mestieri d’arte ha individuato in Italia una cinquantina di scuole d’eccellenza dove si insegnano discipline artistiche collegate ai mestieri artigianali. Due di queste hanno sede nell’Empolese Valdelsa: una è la Meridiana-Scuola internazionale di arte ceramica di Certaldo, l’altra è la scuola di ceramica del Centro ceramico sperimentale di Montelupo Fiorentino. In Valdelsa, nelle campagne di Bagnano, a pochi chilometri dal borgo del Boccaccio, si insegna l’antica arte ceramista da 39 anni (l’istituto è stato fondato nel 1981). I laboratori attrezzati sono capaci di accogliere ogni anno circa 200 studenti di provenienza internazionale, offrendo workshop adatti a vari livelli tenuti da qualificati docenti, maestri e artisti. I corsi brevi, di una o due settimane, coprono i molti aspetti del fare ceramica, compresi tornitura, decorazione, scultura, smaltatura e i diversi metodi di cottura. I corsi intensivi, di due e tre mesi, forniscono invece agli studenti una solida base nell’ambito della ceramica funzionale. La scuola offre anche programmi di residenze artistiche, ovvero la possibilità di alloggiare a fianco ai laboratori in tre appartamenti che fanno parte della struttura, oppure in agriturismi vicini, in modo da alternare il tempo di studio a gite all’aperto e momenti di relax. La Meridiana collabora anche con Università di vari paesi. Ovviamente, a causa della pandemia gli studi e i laboratori della scuola sono stati adattati per rispettare gli attuali standard di sicurezza. Ogni ceramista ha a disposizione uno spazio di 9 metri quadrati, chiuso su tre lati, ben illuminato e con una finestra, attrezzato con tornio, tavoli e scaffali. Grazie all’ampio giardino, le grandi terrazze e i generosi spazi comuni si possono rispettare le distanze di sicurezza, senza rinunciare alla compagnia.
L’altra scuola d’eccellenza con sede a Montelupo ha preso avvio nel 2018 sull’esperienza di quella aperta nel 1983. I docenti provengono dalla realtà produttiva e dall’Università, bilanciando perfettamente nozioni teoriche a quelle tecnico-pratiche. Ogni corso approfondisce la conoscenza del ciclo produttivo con materie quali scultura, foggiatura al tornio, decorazione, tecniche di cottura, restauro della ceramica, disegno, progettazione e prototipazione secondo tre livelli diversificati: principiante, intermedio e avanzato. Le due scuole sono state inserite in un network di cui fanno parte realtà d’eccellenza provenienti da tutte le regioni italiane, divise in sei macro settori (oreficeria e gioielleria; pelletteria e calzature; pietre dure, falegnameria e restauro; sartoria, accessori e mestieri della moda; vetro e ceramica; multidisciplinari). "Tramandare il sapere è il fondamento della nostra civiltà dedita per tradizione alla manifattura e all’artigianato – spiega Luciano Barsotti, presidente dell’Oma -. L’esigenza di aggiornare e orientare i giovani a una scelta in questo senso ha reso urgente l’indagine sulle opportunità formative di un territorio che rischia di smarrire del tutto le proprie competenze e maestranze, anche a causa di un significativo rallentamento del passaggio generazionale".
Irene Puccioni