Le mascherine negli ospedali resistono. Il medico: "Meglio indossarla"

Il dottor Periti: "Continuo a usarla e consiglio di farlo anche ai pazienti con febbre o sintomi". In ospedale l’obbligo resta solo nei reparti . La direttrice della Rsa: "Così si evitano le influenze"

Empoli, 5 maggio 2023 – Vige l’ordinanza ma vince la prudenza. Decaduto dal primo maggio l’obbligo diffuso delle mascherine, così come indicato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, in molti ambulatori medici le bocche continuano a essere coperte. In base all’ordinanza ministeriale, la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Il dottor Iacopo Periti, per esempio, continua a indossarla. "Non è più obbligatorio mettere la mascherina per accedere in ambulatorio, ma io continuo a indossarla quando devo visitare e – aggiunge – consiglio comunque l’uso per chi si presenta con febbre e/o sintomi respiratori". Il medico di famiglia empolese è convinto della bontà del dispositivo di protezione al di là del Covid, che sembra ormai un lontano ricordo. "Se una persona ha sintomi riconducibili a infezioni virali dico di metterla anche in sala d’attesa: in certe situazione diventa un obbligo morale, più che un obbligo di legge".

Anche negli ospedali le misure sono state allentate. Al San Giuseppe di Empoli non è più obbligatoria indossarla nel momento in cui si varca la soglia del presidio. Al bar, negli ingressi, nei corridoi, in certi spazi comuni la mascherina non è obbligatoria. Dove però si fa attività sanitaria deve essere sempre tirata su. L’obbligo resta dunque nei reparti di degenza, negli ambulatori e al pronto soccorso. Il Coronavirus, per fortuna, non è più un’emergenza e anche l’organizzazione interna dei posti letto è tornata alla normalità. "Al momento all’ospedale San Giuseppe sono presenti un numero variabile di letti, da 4 a 10, per pazienti con Covid che presentano una sintomatologia respiratoria e possono necessitare di assistenza specifica – spiega Silvia Guarducci, direttore sanitario dell’ospedale di viale Boccaccio – Gli altri pazienti che sono asintomatici per Covid, ma ricoverati per altre patologie, sono gestiti nelle bolle dei reparti rispettando tutte le precauzioni previste dalle procedure aziendali e regionali. Sono presenti inoltre box isolamento in terapia intensiva e sub intensiva qualora il paziente positivo ne avesse necessità". Per quanto riguarda l’uso delle mascherine, la dottoressa Guarducci trova giusto siano state allentate le misure di precauzione anti Covid, "perché ormai – spiega – siamo di fronte ad un altro tipo di malattia".

Le misure più restrittive restano nelle strutture socio sanitarie e socio assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani. In tutti questi luoghi l’obbligo della mascherina è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori. "Sicuramente tutti noi operatori osserveremo scrupolosamente la normativa, ma eviterò di fare indossare la mascherina ai nostri anziani – chiarisce subito la direttrice della rsa Vincenzo Chiarugi di Empoli, Mariella Bulleri – Anche durante le visite valuteremo la situazione sul momento. Una visita all’aperto nel nostro giardino è diversa da un incontro fatto all’inter no. Sono per mantenere la struttura sicura, ma sono anche per alleggerire l’obbligo laddove non se ne ravveda la necessità. Inoltre – aggiunge – dal momento che l’ordinanza non fa riferimento alla tipologia di mascherina da indossare tenderei a far mettere quella chirurgica nelle situazioni ordinarie".

Per Isabella Caponi, direttrice della Rsa Villa Serena di Montaione, la prudenza non è mai troppa e l’uso del dispositivo di protezione individuale ha i suoi vantaggi. "La mascherina ha avuto effetti positivi – dice – Oltre a proteggerci dal Covid ha evitato, per esempio, che lo scorso inverno ci fosse la classica epidemia influenzale. Di fatto tra il personale non ci sono state assenze a causa dell’influenza".