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Cronaca

Le luci nel buio, i silenzi, le lacrime. In duemila sfilano per Klodiana

Il dolore della sorella: "Qui c’è un mondo di persone che ti volevano bene. Eri il nostro fiore, io sarò forte per te"

Le luci nel buio, i silenzi, le lacrime. In duemila sfilano per Klodiana
Le luci nel buio, i silenzi, le lacrime. In duemila sfilano per Klodiana

di Ylenia Cecchetti

CASTELFIORENTINO

Sulla panchina rossa di piazza Gramsci, 37 rose bianche. Trentasette come gli anni che Klodiana Vefa avrebbe compiuto a dicembre. "Eri il nostro fiore. Te ne sei andata troppo giovane. Ma io sarò forte per te – singhiozza la sorella –. Guarda c’è tutto il mondo, un mondo di gente che ti voleva bene". Mazzi di fiori anche sul luogo del delitto: sono quelli posati dalla Lega Castelfiorentino. La verità è che non c’è bandiera o simbolo politico ad accompagnare i gesti, la presenza e le parole.

"E’ un momento che deve unire tutti, al di là delle appartenenze". Un messaggio che rimbomba per le strade, entra nelle case, scuote le coscienze e squarcia i cuori. E’ iniziata da un luogo simbolo della lotta alla violenza di genere la fiaccolata di solidarietà organizzata dal Comune in memoria della giovane madre freddata in strada a colpi di pistola dal marito. "E’ importante esserci" e il passaparola in poche ore ha fatto il giro del web portando in centro migliaia di persone. E’ proprio a Castelfiorentino, dove il Centro Lilith ha aperto Binario Donna - sportello di ascolto e sensibilizzazione fra i più attivi dei 13 presenti nell’Empolese-Valdelsa - che è stata assassinata Klodiana Vefa. "C’è bisogno di prevenzione, di trasformare la rabbia e lo sconcerto in azioni educative e di promozione di una corretta conoscenza delle cause culturali della violenza di genere" gridano le operatrici del Centro antiviolenza, mentre sfilano in corteo. Fasce tricolore, striscioni, lacrime e abbracci. Ci sono anche i sindaci dell’Empolese Valdelsa, compatti davanti a un dolore che non si immagina. C’è il mondo dello sport, dell’associazionismo, donne, uomini, adulti e bambini. Un fiume di vicinanza e umanità. A stringersi intorno al figlio maggiore di Klodiana c’è anche l’Abc Castelfiorentino: la società è scesa in piazza insieme a Gialloblu Castelfiorentino e al Basket Castelfiorentino. Quando una donna viene assassinata da chi avrebbe dovuto proteggerla, fa male. E ora la tragedia si è consumata sotto i nostri occhi, a due passi dalle nostre case. "Stavolta – dichiara la Federazione Pd Empolese-Valdelsa – è una delle comunità del nostro Circondario a essere stata teatro di un’atroce violenza. Un evento del genere fa capire che occorre una stretta ancora più forte". "E’ l’ennesima efferatezza compiuta, ai danni di una donna, in quello che dovrebbe essere il luogo del conforto e degli affetti – dice Eleonora Caponi, portavoce delle Donne Democratiche – Bisogna lavorare sugli uomini e con gli uomini. Con le madri e i padri di questi futuri uomini. Bisogna lavorare nelle scuole, nelle associazioni, nelle imprese, nelle parrocchie, nei partiti: in ogni ambito della società". Le fa eco la portavoce regionale Tania Cintelli, che a Castelfiorentino ci abita. "Siamo di fronte a un femminicidio avvenuto su un territorio dove da sempre le istituzioni e le associazioni lavorano sugli stereotipi contro la violenza di genere. Serve un serio lavoro culturale".

C’è una comunità intera, stretta intorno alla panchina. Duemila persone per un abbraccio che possa in qualche modo confortare i familiari di Klodiana. I figli aprono il corteo, dietro di loro il presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, il senatore Dario Parrini e il sindaco Falorni In un silenzio religioso, con le fiaccole in mano, partono da quella panchina ora tappezzata di foto: c’è Klodiana sorridente, frasi e dediche per lei. Dopo aver attraversato via Garibaldi e corso Matteotti, le candele si spengono in piazza Gramsci intorno alle 21.30 ma la speranza no. Si torna in piazza alle 10 di domani per un flash mob ideato dal Comitato Cittadini per Firenze. Maglietta rosa o nera e un invito rivolto soprattutto agli uomini. "E’ ora che siate voi a venire, a dire stop alla violenza, a fare la differenza".