CARLO BARONI
Cronaca

La tragedia e il processo. Operaio cadde e morì. Una condanna in tribunale

Iqbal Mufazzar, 49 anni, era di origine pakistana e viveva a Reggio Emilia. Il fatto avvenne in un’azienda agricola. Altri due imputati avevano patteggiato.

Il processo si è concluso a cinque anni dalla tragedia costata la vita a un operaio di 49 anni che lavorava per un’azienda agricola di Vinci (foto d’archivio)

Il processo si è concluso a cinque anni dalla tragedia costata la vita a un operaio di 49 anni che lavorava per un’azienda agricola di Vinci (foto d’archivio)

Iqbal Mufazzar era un operaio di origine pakistana di 49 anni residente a Reggio Emilia. Per la sua morte arriva un terzo pronunciamento del tribunale: un anno, pena sospesa e non menzione. È quanto stabilito dal giudice di Firenze a carico del legale rappresentante dell’azienda agricola dove avvenne il fatto. Altre due posizioni (fra queste anche quella del titolare della ditta individuale per la quale lavorava la vittima) erano state già definite con il patteggiamento delle pena. I fatti sono del dicembre 2020. La pubblica accusa - nel procedimento - contestava concorso di colpa "per imprudenza e negligenza, nell’impartire indicazioni sul lavoro da svolgere a personale non a conoscenza della lingua italiana (come Mufazzar), non adeguatamente formato e informato sulle modalità delle lavorazioni da svolgere e sui rischi ambientali presenti nel contesto dove sarebbero andati ad operare".

In particolare le informazioni sulle operazioni che avvenivano su un pianale rialzato con uno spazio limitato e con un lato proteso verso il vuoto e sprovvisto di parapetti. Da qui anche la contestazione di "mancata cooperazione con il datore di lavoro del 49enne", nell’attuazione delle misure di protezione dai rischi sul lavoro presenti nell’attività e quelli oggetto dell’incarico a cui era preposto l’operaio pakistano. Quel giorno, appunto, ci fu una tragedia. Mufazzar perse la vita per le gravi lesioni alla testa e al torace. L’uomo, secondo quanto ricostruito, era salito a bordo di un camion parcheggiato nei locali in uso alla ditta intestato all’imputato: nell’effettuare le operazioni di imbottigliamento, etichettatura e confezionamento delle bottiglie che erano sul pianale del mezzo – in un punto poi risultato privo di parapetti e con uno spazio di manovra limitato – cadde da un’altezza di poco meno di un metro e mezzo.

Ma bastò all’uomo per procurarsi le gravissime lesioni che non gli lasciarono scampo. L’infortunio avvenne in un attimo e le condizioni del pakistano apparvero subito gravi ai colleghi della cooperativa che erano con lui e al titolare dell’azienda agricola. Il 49enne morì all’ospedale di Empoli dove arrivò in codice rosso trasportato dai mezzi del 118, e dove però non ci fu niente da fare per salvargli la vita. Sulla vicenda scattarono indagini e accertamenti. Gli esiti hanno portato al processo.