
Emergenza in Valdelsa: sindaci e politici chiedono azioni concrete per la nuova 429 e la riduzione del rischio idraulico. La sicurezza del territorio è a rischio fino alla conclusione delle opere necessarie.
Una presa di posizione netta da parte dei sindaci, della Metrocittà e del presidente regionale Eugenio Giani. E’ quanto chiede il consigliere Pardo Cellini di Più Certaldo, in riferimento all’emergenza in Valdelsa. "La rabbia di cittadini e imprese non deve restare inascoltata - tuona Cellini - Siamo stufi di assistere a tagli del nastro di opere vetuste già dalla progettazione. Quante altre alluvioni? Quanti danni ancora? Dove vanno a finire le nostre tasse? Ci sono le risorse per avviare le opere complementari alla nuova 429?". Torna la questione ’cantiere nuova 429’.
"I ritardi cronici hanno gravi ripercussioni per il tessuto produttivo che da anni soffre la carenza di infrastrutture di collegamento. E in ragione del vincolo idraulico e delle opere di mitigazione del rischio, che saranno finanziate e messe a gara dopo il completamento della strada, si espone il territorio tra Certaldo e Castelfiorentino, a un importante rischio, con battenti idraulici che in alcune zone sfiorano i 2 metri". In sostanza, la Valdelsa non sarebbe sicura fino a quando l’opera non verrà conclusa. "Saremmo in grado di apprezzare l’impatto delle opere di riduzione del rischio idraulico solo dopo la conclusione del lotto della 429 e la successiva realizzazione della cassa di espansione denominata Casino d’Elsa sul fiume omonimo a Gambassi. Un’altra opera da mettere in cantiere è l’ingrossamento dell’arginature, che si inserisce nel progetto del parco fluviale, partorito più di 10 anni fa. Solo allora si potranno aggiornare le tavole dei rischi e lavorare sullo sviluppo delle zone industriali".