La potenza della vita non è solitudine

Valentina

Conte

Purtroppo è la morte di un neonato a riportare alla ribalta l’attenzione dovuta alle neo mamme e alle modalità di organizzazione della sanità, i cui operatori sono encomiabili, non mollano mai, si sottopongono a turni massacranti, gestiscono le emergenze, e anche il dolore, la rabbia, la sofferenza talvolta le aggressioni dei pazienti. Ma qualcosa ancora non funziona. Poco personale? Sicuramente. E noi restiamo dell’idea che sanità, scuola e sicurezza siano i tre settori su cui qualsiasi governo - ci sono priorità che non hanno colore - debba investire. E dovrebbe credere fermamente anche nell’educazione civica, perché la cronaca ci sta raccontando di una gioventù ribelle, inquieta, vandalica, aggressiva. Basta un messaggio ritenuto di troppo a una ragazza per far partire una spedizione punitiva. A far rischiare la morte contro un treno a un quattordicenne. E’ accaduto davvero, in Lombardia, tre giorni fa. Il tutto mentre nel mondo c’è la guerra e sono tornati gli attacchi terroristici. Siamo circondati da violenza e anche quando affrontiamo momenti straordinari, come la nascita di un figlio, siamo indifesi. La tensione è altissima. E’ tutto un cercare nuove sfide. Forse è il momento di fermarsi a riflettere seriamente. Non si può essere sempre solo spettatori silenti o, peggio, giudici.