SAMANTA PANELLI
Cronaca

La placca di metallo ‘parla’. Cicciaio, il giallo verso la soluzione

Guadagna consistenza l’ipotesi che sia suo il corpo ripescato in mare

Pier Luigi Bellucci detto Il Cicciaio

Limite sull'Arno, 13 maggio 2016 - Il numero di serie della placca ritrovata su quel corpo senza identità sarebbe lo stesso registrato nero su bianco sulla cartella clinica dell’intervento chirurgico cui Pier Luigi Bellucci fu sottoposto anni fa. Alla tibia della gamba sinistra, proprio dove sarebbe stato trovato quel rinforzo di metallo, necessario a tenere insieme le ossa dopo un brutto incidente che aveva visto protagonista il Cicciaio in sella alla sua moto. Dettagli inediti, nuovi particolari che sarebbero emersi dall’autopsia svolta all’istituto di medicina legale di Pisa su quel cadavere irriconoscibile a chiunque, ripescato domenica intorno alle 13 lungo il litorale della zona del parco di San Rossore. Si tratta di ‘segni particolari’ che lasciano sempre meno spazio a dubbi e incertezze, spingendo a ritenere che il giallo di Pier Luigi Bellucci, alias il Cicciaio di Limite sull’Arno, sia davvero alla svolta. Appare sempre più plausibile che possa essere suo quel corpo, rimasto in acqua per oltre un mese e individuato da un pescatore in un groviglio di tronchi e rami portati verso riva dalla marea. In un giorno di festa, tramutatosi in inferno per amici e parenti del Bellucci. Nessuna conferma ufficiale dalla procura di Pisa, titolare del fascicolo aperto per restituire un’identità alla salma in avanzato stato di decomposizione. Stesso impenetrabile riserbo dalla procura di Firenze, competente in merito alle indagini che riguardanola scomparsa del 61enne, via da casa e senza dar notizie dal 18 marzo.

C'è da attendere ancora, ma pare davvero questione di ore. Momenti interminabili per i familiari appesi ancora a un filo di speranza che pare assottigliarsi con il passare delle ore. A Limite a sperare che Pier Luigi sia sano e salvo da qualche parte, ci sono i fratelli Massimo e Andrea, quest’ultimo titolare di un’azienda con sede a San Miniato dove i tre fratelli lavoravano tutti insieme. Logorato dalla voglia di sapere pure il figlio di Bellucci, Alessandro: diventerà padre di una bambina ela speranza che il Cicciaio possa esserne il nonno pronto a coccolarla e viziarla resiste tenace. E c’è la compagna Sandra Savini: con lei Bellucci viveva ormai da anni, non lontano dalla casa dell’amatissima mamma Edda. «Se non dovesse tornare vivo, vogliamo sapere con certezza che cosa è accaduto quella sera», metteva in chiaro proprio la convivente nei giorni scorsi parlando con La Nazione. La verità. E’ ciò a cui stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Empoli guidati dal capitano Giorgio Guerrini, impegnati nelle ricerche di un uomo che sembra sparito nel nulla. Forse - a questo punto appare un’ipotesi più che credibile - finito nelle acque dell’Arno. Magari in seguito a una caduta accidentale o magari perché ‘deciso’ da qualcuno che si è poi allontanato in tutta fretta, lasciandolo stordito nel fiume. Ipotesi e passaggi al centro di un fascicolo aperto da due mesi dalla pm fiorentina Daniela Cento per un caso ancora tutto da risolvere.