REDAZIONE EMPOLI

La piscina coperta riapre a settembre "I costi di gestione sono insostenibili"

Barnini porta in aula i conti di Aquatempra e i contributi comunali: "Lo stop invernale era inevitabile". Da sabato il via libera per le attività all’aperto. Poggianti di Fratelli d’Italia attacca: "Servono più investimenti"

I costi insostenibili della piscina hanno fatto slittare la riapertura. Dopo otto mesi di stop, sabato ci sarà il via libera per le attività all’aperto. Per la piscina interna invece bisognerà aspettare settembre. È quanto emerso dalla seduta del consiglio comunale di ieri pomeriggio. Il sindaco di Empoli Brenda Barnini ha portato in aula i conti del gestore Aquatempra e i numeri dei contributi comunali e delle società sportive che usufruiscono dell’impianto.

"La piscina esterna riaprirà il 26 giugno con 12 giorni di ritardo rispetto allo scorso anno. Le restrizioni Covid per ora non consentono di tornare al numero di ingressi delle estati precedenti ma spero comunque che molti cittadini decidano di tornare a nuotare. La piscina interna – ha scritto sul profilo Fb personale il sindaco – ripartirà da settembre e servirà un grandissimo sforzo economico perché la gestione si basa storicamente su un 80% di ricavi provenienti da ingressi della popolazione per corsi e nuoto libero, il 17% è coperto con soldi del bilancio del Comune (quindi pagato con le tasse dei cittadini) e il 3% (39mila euro all’anno) da quote pagate dalle associazioni sportive agonistiche". Ecco spiegati i motivi di uno stop così prolungato. "Tenere aperta la piscina interna nei mesi scorsi, per i soli atleti, sarebbe stato possibile solo a condizione che le società sportive si facessero carico dei costi di gestione ma evidentemente non era per loro possibile così come per il Comune non era sostenibile coprire tutti i costi senza quell’80% di ricavi che normalmente tiene in equilibrio il bilancio", chiarisce Barnini. Nel mirino del sindaco finiscono anche i fondi statali e regionali. "Nel 2020 il Comune ha destinato alla piscina 418mila euro a fronte di un costo preventivato prima del Covid di 225mila. Dallo Stato sono arrivati solo 7.700 euro e dalla Regione solo 6.500 euro. Se nel 2021 Governo e Regione supporteranno di più e meglio lo sforzo che i Comuni fanno per lo sport sarà davvero una bella notizia. Noi, intanto, abbiamo già messo a bilancio una spesa di ulteriori 118mila euro per ripianare comunque le mancanza di un’annata e la normale gestione".

Parole che non convincono Andrea Poggianti, capogruppo di Fratelli d’Italia: "La piscina comunale poteva essere riaperta prima del 26 giugno, la limitazione sul numero degli accessi poteva essere aggirata con un’apertura straordinaria della piscina interna durante l’estate – attacca l’esponente di FdI – La pandemia ha mostrato tutte le criticità della gestione pubblica di Aquatempra, dei costi e dei pochi investimenti per offrire un impianto nuovo e migliore alla popolazione e alle associazioni di nuoto. Solo con un investimento da parte di tutti i Comuni o con il coinvolgimento di privati in forma minoritaria potremo affrontare la sfida del futuro di un impianto natatorio che, diversamente, è costretto a navigare a vista saldando i debiti solo con le casse comunali".