La moda è in forte crisi: "E ora la cig sta finendo"

L’allarme della Filctem Cgil: "Rischiamo una vera e propria emergenza"

Lo dicono i numeri: il lusso frena. Per molte case di moda il consuntivo 2023 è stato al di sotto delle aspettative e i dati hanno mostrato un rallentamento nella crescita del settore. E il 2024 non sta andando meglio. Sono mesi ormai che il settore del lusso è attanagliato dai timori di un rallentamento degli acquisti. Il lusso, dunque, è in forte frenata. E tutta la filiera della moda ne sente il peso. Dalla conceria al calzaturiero, alla pelletteria. Il quadro è complesso. E la Cgil lancia l’allarme con Loris Mainardi, segretario regionale Filctem.

Mainardi, che quadro abbiamo davanti per il pianeta pelle?

"Tutta la moda è in difficoltà. E non ci scordiamo che è il primo motore dell’economia della Toscana, per non dire il pilastro del Comprensorio del Cuoio. La situazione? Il calzaturiero stava andando meglio rispetto ad altri comparti. Ma ora è in sofferenza. Ci sono aziende che stanno finendo la Cig, e questo ci preoccupa tantissimo".

La ripresa è lontana?

"Non ci sono certezze. Le valutazioni che si susseguono parlano di primi segnali già entro il primo semestre. Altre indicano dopo. Alcune addirittura nel 2025. Se fossimo davanti a quest’ultimo scenario credo che ci troveremmo ad affrontare una vera e propria emergenza occupazionale, uno stillicidio di aziende e di posti di lavoro. Con tutto quello che comporta, in termini sociali e di Konw how che perdiamo che è il nostro autentico patrimonio".

Quali le cause?

"Sono molteplici, senza dubbio. Il lusso risente di questo grande clima d’incertezza politica, delle guerre e delle tensioni. Pensiamo, ad esempio, alla produzione della scarpa di lusso, nel quale la nostra regione è un’eccellenza: il 20 per cento della produzione era destinata alla Russia, e le sanzioni come conseguenza della guerra hanno vanificato gran parte di questa quota di export. La reazione, poi, è catena. Soffre la scarpa e soffre la conceria e poi anche la pelletteria che mostra segnali negativi dal maggio scorso. La situazione non è affatto bella e serve prendere assolutamente misure e decisioni".

In ballo c’è il contratto dei calzaturieri.

"La trattativa, diciamo, è appena all’inizio, comunque è stata varata la piattaforma e presto torneremo al tavolo con la parte datoriale. Abbiamo dovuto attendere che Assocalzaturifici nominasse la nuova governance. È un contratto importante e anche molto atteso".

Intanto è stato rinnovato quello del conciario.

"Sì, importante aver chiuso quella partita. Nei giorni scorsi abbiamo varato la piattaforma anche per quello del tessile che è strategico per tutta la filiera della moda che. ripeto, sta rallentando su tutti i fronti".

Carlo Baroni