
La Fondazione Bellisario. Premio ad Azzurra Morelli
Una giornata indimenticabile per Azzurra Morelli, a.d. dell’azienda Pellemoda. La fondazione Marisa Bellisario, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, ha infatti insignito la sua azienda e lei stessa del premio Women Value Company. Venerdì la consegna del riconoscimento e un ricevimento al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella.
Emozionata?
"Abbastanza. Ora l’ansia è passata, ma è stata una giornata epocale. Ho provato tante emozioni importanti, ma è un’altra cosa entrare al Quirinale ed essere ricevuti dal presidente. Un’emozione quasi indicibile".
Cosa rappresenta per un’azienda come Pellemoda, formata all’80% di donne, ricevere un premio che onora la promozione della parità di genere?
"Il premio è per l’azienda, per tutte le politiche di parità di genere messe in atto ogni giorno. Ci hanno selezionato fra 1.400 aziende italiane, un onore. Io mi occupo nello specifico di portare avanti la battaglia perché i diritti della parità di genere siano promossi e applicati. Avere una forza lavoro così tanto femminile è un valore aggiunto. Oltre a fare iniziative di sensibilizzazione al tema della violenza sulle donne, abbiamo un’accademia interna, in cui le ragazze entrano giovanissime e rimangono fino al contratto a tempo indeterminato. E cerchiamo di dare a tutte la possibilità di crescere nella loro carriera. Ci sono ragazze che sono entrate come ’receptionist’ e ora sono responsabili dello sviluppo prodotto. Cerchiamo anche di bilanciare i tempi lavoro-famiglia con orari flessibili"
Sembrate un po’ una mosca bianca nel panorama aziendale...
"Sì, ma per fortuna ci sono altre aziende come noi".
Pellemoda come è cambiata da quando lei è amministratrice?
"Io e mio fratello guidiamo l’azienda dal 2012, quando ci siamo trasferiti al Terrafino. Sono fiera e orgogliosa dei risultati, ma non ho fatto tutto da sola. Ho un team di persone che lavora con me e questo mi ha aiutato a promuovere i temi della sostenibilità. Abbiamo iniziato con la certificazione del controllo del quartier generale e della filiera, poi quella ambientale, quindi quella sulla sicurezza sul lavoro e ora è arrivata quella per la parità di genere. La prossima che vogliamo? Ancora sulla parità di genere. Vorremmo fare più formazione sui temi dell’inclusione, equità e accettazione delle diversità".
Suo fratello è sempre stato al suo fianco nel promuovere la parità di genere o è stato il primo che ha convinto?
"Mio fratello ha delegato me su questi temi, ma è una persona sensibile su queste tematiche così importanti e attuali"
Il soffitto di cristallo è ancora intatto o è stato incrinato?
"Penso che il futuro sia positivo. Donne al comando ne servono sempre di più, perché abbiamo caparbietà e coraggio che servono sempre. La notizia “la prima donna a fare questo o quello“ sarà sempre meno frequente perché donne alla guida di aziende e istituzioni ce ne saranno sempre di più".
Madeleine Albright, prima segretario di Stato degli Stati Uniti, ha detto anni fa che all’inferno c’è un posto speciale per le donne che non aiutano le altre donne. E’ così?
"Penso che avesse assolutamente ragione. Siamo più forti se ci aiutiamo, se abbiamo una visione comune che possiamo raggiungere unendo le forze. Negli ambienti di lavoro e non solo".