REDAZIONE EMPOLI

La cipolla di Certaldo travalica i confini

Un prodotto povero che crea 50 posti di lavoro diventa trainante per il settore agricolo locale

CERTALDO

La celebre, prelibata cipolla di Certaldo comincia davvero ad affacciarsi con sempre più insistenza fuori dai confini valdelsani. E’ vero che da tempo è nel paniere di Unicoop, ma è altrettanto vero che adesso anche nella media e grande distribuzione fiorentina si comincia a vederla più spesso, col suo inconfondibile colore viola. Ossigeno per l’economia certaldese e soddisfazione per chi la porta in tavola. "La cipolla di Certaldo è descritta nel ‘Decameron’, mentre oggi Unicoop Firenze ha l’esclusiva per la Gdo – spiega Luigina D’Ercole, produttrice della cipolla e al vertice del Consorzio Produttori Agricoli di Certaldo – Il marchio ‘Cipolla di Certaldo’ è di proprietà del consorzio, nato da pochi anni ma che col tempo ha contribuito alla valorizzazione di questa cipolla antichissima. Grazie anche al Comune, che crede molto nell’agricoltura di nicchia, si può trainare il settore agricolo locale. Teniamo conto che un prodotto ‘povero’ come la cipolla crea circa 50 posti di lavoro tra stagionali e fissi".

Nel dramma, poi, "diciamo che il Covid – prosegue D’Ercole – ha aiutato le persone a scegliere di mangiare locale con prodotti genuini e sani". La famosa filiera a km zero. Dopo di che l’annuncio: "Dal 25 agosto al 5 settembre nel borgo medioevale alto si terrà la Cipolla di Certaldo in Sagra, dove verranno serviti piatti a base di cipolla. Quest’anno inoltre grazie alla Confederazione Italiana Agricoltori il 31 agosto alle 15 ci sarà un convegno, presso la Sala Bassa di Casa Boccaccio".

Andrea Ciappi