REDAZIONE EMPOLI

La bandiera ritrovata Fu simbolo delle partigiane E ora il restauro della Cgil

La presentazione si terrà per l’anniversario della liberazione dai nazifascisti. Si parte alle 17.30 con la deposizione della corona d’alloro, poi spazio ai dibattiti.

La bandiera ritrovata Fu simbolo delle partigiane E ora il restauro della Cgil

La bandiera dell’Unione Donne in Italia (Udi), realizzata negli anni ‘50, è stata recentemente ritrovata presso la sede dell’Anpi di Fucecchio e restaurata a cura della locale sezione dello Spi-Cgil. L’Udi nazionale è stata costituita il 1° ottobre 1945 e vi confluirono molte organizzazioni e gruppi di donne antifasciste, attive nella lotta partigiana di liberazione.

Il primo settembre ci sarà la presentazione del restauro della bandiera con interventi dei rappresentanti di Spi-Cgil, Udi, Anpi e Fucecchioèlibera. Venerdì 1 e sabato 2 settembre, infatti, il Comune di Fucecchio, in collaborazione con tutte queste associazioni, organizza le celebrazioni per il 79esimo anniversario della Liberazione di Fucecchio dall’oppressione nazifascista. La cerimonia inizia alle 17,30 con la deposizione di una corona di alloro in via Primo Settembre. Seguirà la presentazione del restauro e, successivamente, ci sarà la tavola rotonda sul tema ’Il pianeta in guerra’ con don Andrea Cristiani, a cura del Comitato Chiesa della Ferruzza. Ricordiamo, a questo proposito, che don Cristiani, parroco della Collegiata e fondatore del Movimento Shalom, è in prima linea contro tutte le guerre del mondo e per promuovere la cultura della pace. Negli ultimi mesi, don Cristiani, ha alzato più volte la voce, con toni forti, contro il conflitto in Ucraina, facendosi promotore di manifestazioni partecipatissime. Il 2 settembre alle 10 in piazza Toscanini ci sarà la cerimonia di collocazione della bandiera restaurata presso la sede della Camera del Lavoro di Fucecchio.

Il programma delle iniziative è stato reso noto in questi giorni, nei quali Fucecchio si appresta a ricordare la strage dell’Eccidio del Padule, un crimine di guerra commesso da un reparto della 26esima Divisione corazzata tedesca, agli ordini del generale Peter Eduard Crasemann, il 23 agosto 1944.

Nella strage, avvenuta nella vasta area pianeggiante compresa tra le province di Pistoia e Firenze persero la vita 174 civili (uomini, donne e bambini). In quell’estate drammatica di lotta e passione, sia a causa dei bombardamenti alleati sia a causa dei rastrellamenti nazisti, molte famiglie con donne, vecchi e bambini lasciarono le proprie abitazioni per andare a rifugiarsi nella zona del Padule, un luogo considerato sicuro poiché lontano dai centri abitati.

Carlo Baroni