Insieme contro la droga: "Servono forza e coraggio. Ma vincere è possibile"

La storia di Andrea, 21 anni, ospite della comunità di San Patrignano. Il monito: "Non sottovalutate mai il pericolo e chiedete subito aiuto".

Insieme contro la droga: "Servono forza e coraggio. Ma vincere è possibile"

Insieme contro la droga: "Servono forza e coraggio. Ma vincere è possibile"

"Sono a San Patrignano da due anni e mezzo. Come sto? Alti e bassi ci sono sempre, ma fanno parte dell’esistenza di ognuno di noi. E ne sono contenta, perché non mi lascio scoraggiare. Qui viviamo protetti in una sorta di ’bolla’, ho imparato una lezione fondamentale: nella vita puoi fare quel che vuoi, se lo vuoi".

Andrea ha 21 anni e una maturità straordinaria, per una ragazza della sua età. Quando parla, è un fiume in piena: ripercorre con lucidità le tappe della tossicodipendenza che l’ha portata da Empoli alla comunità di “SanPa“, a Coriano in provincia di Rimini . E si mostra altrettanto lucida quando pensa al suo domani: racconta la sua storia con il chiaro intento di aiutare e di infondere coraggio ad altri ragazzi in difficoltà.

Andrea, riavvolgiamo il nastro: quando e come è entrata in contatto con la droga?

"Ero ancora minorenne: conobbi un ragazzo che si faceva, ma io non lo sapevo ancora. Andavo a scuola ad Empoli e non era un periodo positivo per me: ero vittima dei bulli e venivo da una situazione familiare particolare. Fu in quegli anni che conobbi l’eroina e il metadone".

Come è arrivata a San Patrignano?

"Dopo essermi rivolta al Sert di Empoli. Sono stata anche in una clinica per disintossicarmi, ma fui espulsa: ero ’arrivata al degrado’. Per uscirne servono forza di volontà e un ambiente sereno".

Pensa che il tema della droga sia ancora un tabù, nelle scuole?

"Penso che qualcosa si stia muovendo in positivo, ma che ci sia ancora una certa ritrosia nell’affrontare l’argomento: non si fa abbastanza prevenzione, a mio avviso. San Patrignano organizza incontri con gli studenti in tutta Italia, dove a raccontare le proprie esperienze e a metterli in guardia sono proprio gli ospiti della comunità. Non mi spiacerebbe farlo in futuro, vedremo".

Che consiglio darebbe a un adolescente per scongiurare il rischio della dipendenza da droghe?

"Di parlare del suo stato d’animo innanzitutto, di aprirsi. Io ho iniziato anche perché vedevo tutto nero in quel periodo: l’umanità stessa mi faceva schifo, avevo lasciato la scuola. Non mi importava più di niente. Penso però che anche lo Stato debba fare la propria parte: a Empoli, come in tante altre città, ci sono aree dove lo spaccio è purtroppo la normalità. Servirebbero più interventi da parte delle forze dell’ordine".

È vero che a San Patrignano ha ritrovato anche la voglia di studiare?

"Sosterrò l’esame di maturità il prossimo giugno: sto studiando per conseguire il diploma da odontotecnico. Mi piacerebbe poi iscrivermi all’università e diventare igienista, mi sto informando da tempo su quale possa essere il percorso migliore".

Siamo alle battute finali: cosa si aspetta dal domani?

"Una vita serena, innanzitutto: non voglio più star male. Devo essere sincera: non so cosa mi porterà il futuro, né dove sarò. Ma se una volta non mi importava di nulla, adesso voglio davvero un futuro. E me lo creerò".

Giovanni Fiorentino