
Primo premio all’empolese Olimpia Mani nel congresso internazionale di chirurgia della mano a Londra. La specializzanda dell’Università di Pisa in ortopedia e traumatologia si è aggiudicata 10mila euro grazie al progetto innovativo "3D printed suture pads and artificial intelligence to improve microsurgery training", frutto della collaborazione tra le aziende universitarie ospedaliere di Pisa e Careggi (con gli ortopedici Sandra Pfanner e Andrea Poggetti) e del gruppo di Endocas (Center for computer assisted surgery) dell’Università di Pisa. Dei venticinque progetti sottoposti a selezione, sei avevano raggiunto la finale londinese (Svizzera, Olanda, Turchia, Regno Unito, Germania e Italia).
Il progetto italiano si focalizza sul fatto che la microchirurgia è una tecnica complessa che richiede destrezza e un’ampia formazione di base per un esito chirurgico di successo. Per evitare le sperimentazioni su animali e lo spreco alimentare, il progetto di Olimpia Mani realizza corsi di formazione in microchirurgia attraverso lo sviluppo di materiali e strumenti a basso costo, facilmente reperibili dagli studenti anche a casa. II kit di formazione comprende dispositivi creati con la stampante 3D che imitano la reale consistenza delle pareti dei vasi arteriosi e venosi e dei nervi, configurando vari scenari clinici complessi. Anche gli smartphone degli studenti potranno essere utilizzati come microscopi, appoggiandoli su un apposito supporto. Il secondo step del progetto vede l’abbinamento di modelli anatomici in 3D con la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale, sviluppando un’applicazione per smartphone in grado di fornire esercizi integrati di difficoltà crescente.