
Influenza, boom di casi. È corsa dal dottore : "Un aumento anomalo rispetto al periodo"
di Irene Puccioni
EMPOLESE VALDELSA
Influenza, raffreddore e dolori muscolari. E’ un mese di settembre con molti più casi rispetto agli anni precedenti. Talvolta chi accusa sintomi influenzali risulta anche positivo al Covid in altri casi no. "L’impressione mia e dei colleghi – dice il dottor Iacopo Periti, medico di base di Empoli e vice segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale – è che vi sia un aumento importante di casi considerato il periodo, ma è anche vero che veniamo da una pandemia mondiale e che molte persone non appena avvertono sintomi influenzali si rivolgono subito al proprio medico. Va però detto che, almeno tra i miei 1800 pazienti, sono mesi che non ci sono casi gravi".
Il Covid continua a circolare, ma non è più un pericolo, tuttavia abbassare la guardia sarebbe sbagliato, soprattutto nei confronti delle persone più fragili. "Ci prepariamo alla nuova campagna vaccinale, con avvio presumibilmente da metà ottobre – prosegue Periti – invitando gli over 65 a vaccinarsi nella stessa seduta contro l’influenza e il Covid. Ormai non si parla più di terza, quarta o quinta dose ma di una vaccinazione annuale per proteggere se stessi e le persone più fragili".
Per Periti anche il tampone non ha più molto senso farlo con la stessa frequenza e ’ossessione’ in cui avveniva nel periodo pandemico. "È un test che una persona può fare per essere più sicura nel caso debba entrare in una Rsa o si debba occupare di persone fragile, che siano anziane o con soggetti con patologie. Accertarsi del proprio stato di salute è una tutela per gli altri, perché il risultato del test cambia poi la decisione successiva".
Nel momento in cui sono caduti tutti gli obblighi e restrizioni, i fari guida sono responsabilità e buon senso. "Il Covid – continua il dottor Periti – dovrebbe essere considerato al pari di tutte le altre infezioni respiratorie. Se si hanno sintomi è meglio evitare di uscire; quando è proprio necessario farlo mettiamo la mascherina anche se non è più obbligatoria. Ho diversi pazienti che arrivano in ambulatorio indossandola, proprio perché hanno sintomi. L’uso di dispositivi di protezione individuale, in determinati contesti, insieme a tutte le buone pratiche di igiene che abbiamo di nuovo imparato con il Covid dovrebbero essere sempre messe in pratica, indipendentemente dal virus del momento. Anche perché – ricorda il medico – con tampone positivo al Covid ma in assenza di sintomi non è più possibile fare un certificato di malattia. Il consiglio, quindi, è presentarsi sul posto di lavoro con la mascherina fpp2".
Stesso discorso vale per il mondo della scuola. "Per legge non è più previsto alcun certificato di guarigione – chiarisce Periti – Come si fa a sapere quando è possibile rimandare il proprio figlio a scuola? Conisglio alle famiglie di fare tesoro di una delle massime dei vecchi pediatri: il bambino può tornare a scuola quando sono due giorni che è asintomatico". Periti invita alla serenità. "Cerchiamo di riportare la situazione alla normalità. Il Covid va ormai considerata un’infezione respiratoria come tutte le altre senza allarmismi ogni qualvolta viene fuori una variante: i virus per loro natura tendono a mutare costantemente".