Infermiere spiate, c’è l’ipotesi di reato. La Procura ora apre un fascicolo

S’indaga per accesso abusivo a un sistema informatico. L’Asl: "Piena collaborazione con gli inquirenti"

L'ospedale San Giuseppe di Empoli

L'ospedale San Giuseppe di Empoli

Empoli, 31 maggio 2022 - Un fascicolo aperto dalla Procura di Firenze e un gruppo specializzato in reati informatici e sessuali a indagare sulla microcamera inserita nelle docce dello spogliatoio femminile dell’ospedale di Empoli. Sono le novità che trapelano sul caso delle operatrici sanitarie spiate al San Giuseppe. L’ipotesi di reato è accesso abusivo a un sistema informatico o telematico. Della ‘task force’ faranno parte investigatori, tecnici e periti, che cercheranno di capire se sono stati registrati dei video e se questi stanno già circolando in Rete, oltre a studiare il livello di sofisticazione del sistema congegnato e dove potrebbe essere stato reperito il materiale. L’inchiesta è stata aperta a seguito della denuncia di alcune donne, medici, infermiere, operatrici socio sanitarie, che lavorano all’interno del presidio di viale Boccaccio.

E’ stata una di loro, mentre si stava rinfrescando dopo uno dei turni di lavoro, a notare sulla parete della doccia, sotto il miscelatore dell’acqua, un piccolissimo cerchietto. Insospettitasi ha avvicinato lo sguardo per capire meglio di cosa si trattasse. E lì, a pochi centimetri di distanza, che ha notato la stranezza di quell’occhiolino. Ne ha parlato con le colleghe, che a loro volta hanno ispezionato la parete convenendo che non si trattava di un difetto del muro. Aiutandosi con delle pinze un’operatrice è riuscita ad agganciare l’occhiolino e a tirarlo verso di sé. Sollecitato, il dispositivo è venuto fuori e con esso un sottilissimo cavo sufficientemente lungo da collegare il box doccia femminile con lo spogliatoio riservato al personale tecnico addetto alle manutenzioni. Le pareti dei due locali sono infatti confinanti. La specie di sonda era collegata a un monitor. Subito dopo il ritrovamento dell’artigianale ma sofisticato congegno sono stati allertati i carabinieri e contemporaneamente la direzione ospedaliera.

Negli ultimi giorni i militari hanno raccolto varie testimonianze, visionato le immagini della video sorveglianza dell’ospedale circostanziando le persone che potrebbero essere entrate e uscite dallo spogliatoio. Per entrare nello spogliatoio è richiesto un badge che hanno le dipendenti. Ma chi altro? È possibile che chi si occupa di interventi di manutenzione sia in possesso di un ‘passepartout’ che apre più di una porta del presidio.

Ma tra le ipotesi non si scarta neppure quella della clonazione di una della tessere in dotazione alle operatrici. Di sicuro ci sono dietro le mani di un esperto con una certa dimestichezza con l’elettronica, che conosce bene gli ambienti del San Giuseppe e aveva una ‘chiave d’accesso’. L’Asl Toscana centro, in una nota, ha ribadito piena collaborazione con le autorità inquirenti auspicando che sul caso ci sia "una conclusione a breve".

Inoltre, conferma che i controlli effettuati negli altri spogliatoi dell’ospedale empolese per escludere la presenza di altre telecamere non hanno rilevato nessun ulteriore strumento. Infine, parole di ringraziamento nei confronti di tutti coloro che hanno espresso vicinanza alle lavoratrici: "Nel ringraziare le istituzioni che in questi giorni hanno mostrato la loro vicinanza al personale sanitario e alla direzione del presidio, l’azienda sanitaria vuole esprimere profonda gratitudine a tutte le infermiere, ostetriche e oss del San Giuseppe che ogni giorno svolgono il loro lavoro con grande impegno e dedizione".