REDAZIONE EMPOLI

In fila per incontrare Mantellassi: "Commercio e sociale: ecco i disagi". E il sindaco si mette in ascolto

Il debutto del ricevimento libero: dai titolari dei bar kebab fino al decoro urbano. In ballo tante richieste

In fila per incontrare Mantellassi: "Commercio e sociale: ecco i disagi". E il sindaco si mette in ascolto

Tutti in fila e chi prima arriva, meglio alloggia. Qualcuno si presenta già alle 7,30 per garantirsi l’appuntamento, altri per gentilezza fanno passare avanti chi ha più urgenza. "Io sono arrivato alle 8 ed ero già il quarto". "Mi aspettavo più confusione. Ma comunque chi è arrivato tardi, è stato rimandato al prossimo giovedì". Cittadini anziani, commercianti, pensionati. "Ci vuole pazienza. Ognuno, qui ha i suoi problemi". Seduti, si aspetta il proprio turno.

Non è un ambulatorio medico, neppure la cassa di un supermercato. E’ il primo ricevimento libero del sindaco, che un giorno alla settimana si mette in ascolto. Ogni giovedì dalle 10 alle 12, spazio ai cittadini che possono presentarsi al primo piano del palazzo municipale senza appuntamento. Il tempo per ogni colloquio è contingentato. Quindici minuti a testa per otto persone ricevute. A dare ritmo e ordine, segnando i nomi in lista ci sono le segreterie.

Tra i primi ad essere chiamati, Singh Jasvir e Angelo Lal, titolari dei due bar kebab in zona stazione, al centro delle polemiche causate dall’ordinanza di chiusura anticipata scattata nei mesi scorsi per arginare il problema di sicurezza. Un’ordinanza prorogata per il periodo estivo alla scadenza del mandato Barnini, con l’obbligo si stop alle 22,30 almeno fino a settembre. Un provvedimento su indicazione della Prefettura "che ci penalizza - si sfoga Lal - Abbiamo incontrato il sindaco per chiedergli di poter lavorare almeno fino alle 1. Gli abbiamo spiegato che non riusciamo a recuperare le spese. Siamo in piena estate, di giorno c’è poca gente in giro, le scuole chiuse. Si esce la sera e proprio lì noi dobbiamo chiudere". "Abbiamo una perdita di 150 euro al giorno, da mesi ormai - aggiunge Jasvir de La Stazione Kebab - Da febbraio abbiamo perso tanti soldi, non riusciamo a pagare le bollette. Non siamo pericolosi. Chiediamo solo di poter lavorare".

"Il sindaco - concludono i due esercenti - ci ha detto che si prenderà una decina di giorni per valutare il da farsi, consultandosi con la polizia municipale. Siamo fiduciosi". Non solo commercio. Sulla scrivania di Mantellassi si portano argomenti relativi all’edilizia privata, al sociale e al decoro urbano. E poi cultura, sicurezza, disabilità. Come nel caso di un cittadino che chiede di riavere il posto auto che gli è stato tolto dopo la morte del padre, malato. "Ho mia cognata con disabilità e una mamma anziana. Quel posto ci risolverebbe un problema".

"Il ricevimento è una bella iniziativa". La pensa così un altro empolese, invalido e con problemi abitativi. "E’ un piacere essere ascoltati. Ho trovato un sindaco disponibile, umano. Per chi è in difficoltà a volte anche una parola di conforto è importante. E’ significativo non trovare la porta sbarrata". In fila c’è Luca Magnoni, titolare del chiosco in piazza Ristori, inaugurato il 6 ottobre. "Qualcuno tutte le sere chiama le forze dell’ordine per contestare la musica. La teniamo fino alle 22,30. Abbiamo aperto un punto di aggregazione per i giovani, si lavora e si riqualifica una zona fino a pochi mesi fa degradata. Vorremmo lavorare in tranquillità".

Il taccuino di Mantellassi è già pieno di appunti. "C’è l’impegno ad ascoltare e spiegare quali sono le cose che un sindaco può fare, individuare come intervenire e smistare le questioni agli assessori competenti. Ovvio; questo non è lo sportello magico".

Ylenia Cecchetti