BRUNO BERTI
Cronaca

Il fascino senza tempo del trench a Pitti Uomo grazie alla ricerca di Landi

La storica confezione ripropone il capo che ha fatto la fortuna dell'Empolese

Progettazione al computer in una confezione

Empoli, 11 gennaio 2016 - Grazie alla confezione Landi di Empoli, a Pitti uomo, da domani, torna il fascino intramontabile del trench su cui, insieme al vetro, l’Empolese ha basato buona parte delle sue fortune economiche storiche, quelle che già prima della Seconda guerra mondiale avevano fatto spiccare il volo a Empoli e ai comuni vicini. Marco Landi, alla guida dell’omonima confezione con il fratello Simone, ha rovistato nell’archivio aziendale e ha riproposto in versione classica le suggestioni di quel capo per la nostra area anche simbolo di progresso economico e sociale.

«Nel linguaggio internazionale – dicono Marco e Simone Landi – l’ impermeabile è conosciuto con le parole inglesi trench coat, cappotto di trincea. Le sue origini sono infatti piuttosto moderne e risalgono al primo Novecento, durante la prima Guerra mondiale, quando il ministero della Guerra inglese fece una grossa commessa a Thomas Burberry (quello dell’omonima griffe internazionale), di un modello che fosse a metà strada fra un impermeabile d’ordinanza ed un cappotto. Un capo che risultasse pratico e che proteggesse dalla pioggia. Allacciatura a doppiopetto, spalline, sottogola per evitare che l’acqua entrasse dal colletto, mantella corta sulle spalle per ripararle ulteriormente, tasche di sicurezza e maniche stringibili con cinturino per frenare il vento, il tutto color kaki». Il capo fece il suo dovere nel periodo bellico e divenne di uso comune, fino a collocarsi tra gli oggetti del desiderio in base alla più grande fabbrica di sogni, quella ‘accasata’ in un sobborgo, allora, di Los Angeles, Hollywood.

«Indossato da grandi star hollywoodiane – riprendono i fratelli Landi – quali Humprey Bogart, Greta Garbo e Marlene Dietrich, l’impermeabile si afferma come capo iconico e trasversale, anche nelle sue declinazioni più commerciali. Un capo severo ed androgino che esalta il fascino di chi lo indossa». Ed è proprio basandosi su questa tradizione che l’azienda empolese crea, per la collezione visibile a Pitti Uomo, un capo dal taglio classico e riconoscibile nella nuance e nel tessuto, versatile, compatto e leggermente lucido, ideale per la mezza stagione.

La nostra città ha una storia importante nella produzione del capo in questione, che risale al 1907 fino al 1943, prima dei bombardamenti, quando il distretto empolese era una realtà così grande che contava 66 confezioni e impiegava ben 20.000 addetti, superando di gran lunga le produzioni inglesi». Quelle del Regno Unito, erano diventate produzioni più di nicchia, mentre invece da noi il capo ha avuto un notevole vigore per molti anni: la sua produzione fu infatti una delle pietre miliari del mondo delle confezioni per molti anni anche dopo la Seconda guerra, nel solco del grande fervore di attività imprenditoriale nel periodo della ricostruzione post bellica e di quello, mitico se si guarda alle performance del Paese, del boom economico. Proprio in quegli anni anche l’azienda Landi inizia ad affermarsi nelle confezioni. Tramandata gelosamente di padre in figlio, la confezione empolese rimane oggi una fra le ditte tradizionalmente specializzate nella creazione di autentici impermeabili empolesi che hanno fatto la storia del Made in Italy nel mondo.