VALENTINA CONTE
Cronaca

Il Pd cerca il candidato sindaco. Barsottini c’è e sfodera personalità: "Servono coraggio e lungimiranza"

Sembrava defilarsi e invece è a disposizione: "Se il Partito mi sceglie, sia per le qualità e non per naturale passaggio di testimone"

Il Pd cerca il candidato sindaco. Barsottini c’è e sfodera personalità: "Servono coraggio e lungimiranza"

Il Pd cerca il candidato sindaco. Barsottini c’è e sfodera personalità: "Servono coraggio e lungimiranza"

Fabio Barsottini, partiamo dalla fine: la legislatura che l’ha vista vice sindaco sta per terminare, il Pd è in fase di consultazioni e il suo nome, gradito a Brenda Barnini, circola con insistenza...

"Empoli si merita un sindaco che non si limiti a ereditare un passaggio di consegne, ma che sia in grado di disegnare scelte lungimiranti, che guardino alla vita dei prossimi 10 anni. In fondo, Empoli ha sempre scelto sindaci a cui deve andare il nostro rispetto e ammirazione per aver saputo fare scelte lungimiranti. Quello del 2024 deve essere un sindaco in questa continuità, capace di prendere decisioni adeguate e aggiornate alle sfide di oggi, garantendo una buona e sostenibile qualità della vita nel futuro".

Qualche esempio?

"Siamo una città che ha saputo organizzare i propri servizi pubblici garantendo prossimità in ogni frazione; siamo la stessa città che ha saputo convertire nel tempo la propria vocazione produttiva prendendosi spazio anche nei settore dell’innovazione tecnologia e dell’economia circolare".

E in termini di vivibilità e benessere?

"Occorre prendere di petto la crisi climatica e quella demografica. Dobbiamo adoperarci per implementare i servizi alla persona e insistere a incrementare quelli educativi. A questi vanno aggiunti gli investimenti per l’adattamento al clima e la difesa del suolo che sono fondamentali per la sicurezza dei centri urbani e delle nostre aree produttive. Su quest’ultime occorre qualcosa di più strutturato. Bene abbiamo fatto a colmare l’insufficienza infrastrutturale realizzando strade attese da tempo: adesso dobbiamo fare sistema con il mondo produttivo e realizzare infrastrutture tecnologiche sempre più adeguate, logistica funzionale e, magari, investire sul trasporto merci su rotaia. Di questo, ne discuteremo già con la nuova pianificazione urbanistica.

Elezioni, lei si sente pronto?

"Il mio Partito adesso ha deciso di aprire a una fase di consultazioni che rispetto profondamente. Mi auguro che da queste consultazioni emergano considerazioni che non si limitino a indicare dei nomi di possibili candidati. Spero raccolga il bisogno di governo della città che non si limiti a gestire l’esistente, ma che sia capace di avere ancora coraggio. Se queste consultazioni manifestassero questa volontà oltre a fare anche il mio nome, mi sentirei in dovere di valutarlo seriamente. Se il mio Partito avrà voglia affrontare i prossimi dieci anni come abbiamo fatto per quelli appena passati, sarei felice di dare il mio contributo alla discussione, con la consapevolezza che non esiste una candidatura ‘naturale’, bensì quella ‘migliore’ per città".

Lavorare al fianco di Barnini le ha consentito di apprendere molto, ma talvolta le ha fatto ombra...

"Questo è il ruolo del vice sindaco. Il vice, appunto. La spalla. Io so che questi dieci anni sono stati di soddisfazione e di messa alla prova. Mi sento onorato e fortunato di aver avuto l’opportunità di mettermi al servizio della mia città. Penso di aver condotto questi due mandati amministrativi (il primo da assessore, ndr) con serietà, sobrietà, passione e spirito di abnegazione con cui mi auguro di aver ricambiato la fiducia concessami dagli empolesi".

Cosa le resta di questa esperienza?

"Ho imparato molto su me stesso: limiti e qualità. Oggi, a distanza di dieci anni dall’inizio di questa avventura mi scopro una persona diversa, con un’emotività plasmata dalle difficoltà superate, dagli obiettivi raggiunti e dai rapporti con le persone con cui ho collaborato. Sono felice di aver trovato compagni di viaggio con cui ho avuto modo di condividere l’attività politica e amministrativa.

Più soddisfazioni o più rimpianti?

"Io mi sono occupato di tantissime cose: ambiente, manutenzioni, lavori pubblici, urbanistica, opere pubbliche, edilizia. Sicuramente la strada di Serravalle è l’opera a cui sono più affezionato. In molti non credevano che ci saremmo riusciti, ma dopo quarant’anni è lì, aperta e percorsa da migliaia di cittadini tutti i giorni. La soddisfazione più grande resta l’essere stati coerenti e i tanti obiettivi raggiunti nel pieno rispetto degli impegni presi con gli empolesi".