Il ’maestro’ dei social. Video, aiuti e consigli con migliaia di interazioni: "Instagram? Una risorsa"

Gabriele Venturi, ingegnere informatico empolese, ha oltre 90mila seguaci "Mi sono lanciato durante la pandemia, ora è molto di più che una passione".

Il ’maestro’ dei social. Video, aiuti e consigli con migliaia di interazioni: "Instagram? Una risorsa"

Il ’maestro’ dei social. Video, aiuti e consigli con migliaia di interazioni: "Instagram? Una risorsa"

Conoscere le nuove tecnologie, dare consigli agli altri e farne anche una professione. I social come una finestra sul mondo attraverso la quale esprimere la propria creatività, con un principio sempre presente e in primo piano: quello di aiutare le persone a crescere, sia attraverso il web che sotto gli aspetti personali. È questo l’obbiettivo di Gabriele Venturi, sui social ‘gabrysolution’, ingegnere informatico empolese, imprenditore e business mentor che attraverso Instagram e Youtube dà consigli e aiuti per raccontare la propria attività e non solo. "Descrivermi con una frase? In questo momento faccio fatica, mi ritengo ancora in ‘working progress’, ed è proprio questo il bello del percorso", racconta Gabriele. Un continuo migliorarsi, rimanere aggiornato. La consapevolezza di avere le capacità necessarie e la leggerezza di "sentirsi solo all’inizio del viaggio".

A proposito di viaggi, quello di Gabriele ha inizio con la sua passione per i social. Su Instagram conta ormai più di 90mila follower e ogni suo video raggiunge migliaia di interazioni: un traguardo raggiunto passo dopo passo e attraverso la creazione di un forte legame con la sua community. "Il mio percorso? Ha inizio durante la pandemia – spiega Gabriele –. Mi sono accorto che spesso quello che vedevo online non era corretto. Quando a ingegneria informatica avevo lavorato in questo mondo mi sono detto: ‘Ok, io ne so quanto loro se non di più, perché allora non farlo e non aiutare gli altri?’. Ero convinto del progetto, ma allo stesso tempo sapevo che sarebbe stato estremamente difficile". Un mondo, quello dei social spesso descritto con troppi luoghi comuni. "Quando sono partito era un mondo veramente stereotipato – continua Gabriele –. ‘Non è un lavoro, stai perdendo tempo’ mi veniva detto. Adesso c’è un’economia dietro che si muove e di conseguenza viene meno stereotipato. Le uniche persone che mi supportarono - ricorda Gabriele - furono la mia famiglia e pochi altri. Quelli con cui lavoravo mi presero per pazzo".

Strategie, analisi ma anche crescita personale. Dei principi che seguono la stessa linea d’onda: "Tante volte il lavoro che noi andiamo a fare è collegato con le difficoltà che la persona ha. Se ci pensiamo - continua - mentre lavoriamo abbiamo un aspetto personale che dobbiamo portare avanti. Tante volte ci sono paure, difficoltà, criticità, anche magari nella vita di tutti i giorni. Le cose si intrecciano sempre". Il ruolo dei social sta acquisendo sempre più importanza nel modo lavorativo, non solo in un contesto ‘digital’ ma anche all’interno di quelle aziende che sono lontane da questa tipologia di mondo e che vogliono farsi conoscere. "Avere all’interno di un’azienda una figura che abbia determinate competenze legate ai social a ora è importante al 90%, può darti un apporto fondamentale".

I social network nascondono però anche dei lati negativi, dalle fake news fino al discorso più delicato dell’odio. "Sono diversi gli elementi negativi – conclude Gabriele auspicando una maggiore sensibilizzazione –. Il più significativo è quello legato all’hating, rischia di essere una problematica molto grossa. Ho visto episodi dove è avvenuto un forte odio social nei confronti di persone per cose dette e fatte. È una situazione dove è difficile mettere un freno, è una sorta di tempesta che non riesci a contenere".

Niccolò Pistolesi