"Il futuro del lavoro è nell’innovazione Ma guai a dimenticare i dividendi sociali"

Il ministro Andrea Orlando ieri a Empoli ha visitato la Sesa, lo spaccio solidale e la sede dell’associazionismo alla ’Vela Hack’ "Dobbiamo investire in filiere nazionali e non ripetere l’errore fatto con le energie rinnovabili di cui non abbiamo filiere"

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di Francesca Cavini

Da dove parte la ripresa economica dopo la pandemia? Il ministro Andrea Orlando non ha dubbi, da aziende come la Sesa. Il titolare del dicastero del lavoro e delle politiche sociali ha iniziato proprio dal quartier generale di via del Pino la sua visita empolese di ieri, accompagnato dal presidente Paolo Castellacci e dal Ceo Alessandro Fabbroni. Una visita alla quale hanno preso parte anche il senatore Dario Parrini, il governatore della Toscana Eugenio Giani, il consigliere regionale Enrico Sostegni e il sindaco Brenda Barnini. "Un’impresa – ha detto Orlando parlando di Sesa – che si pone sulla frontiera dell’innovazione tecnologica, settore su cui l’Italia deve fare molto, perché le disponibilità e gli investimenti dei prossimi anni saranno grandi. E’ necessario, però, che si facciano crescere le realtà nazionali, per non ripetere quanto accaduto per le energie rinnovabili, dove non c’è stata la crescita della filiera italiana". L’altro aspetto cruciale che rende strategiche aziende come Sesa per il recupero del Paese è "il fatto che ha investito molto sul welfare aziendale, sulla sostenibilità sociale e ambientale. Le imprese vanno valutate per gli utili che fanno, ma anche per i dividendi sociali. Anche su questo fronte siamo in una realtà che ha moltissimi elementi di interesse da valorizzare".

Affrontando alcune delle vertenze del mondo del lavoro, il ministro Orlando ha precisato che per quanto riguarda il futuro dell’acciaio "il governo ha fatto tutti i passi necessari per consolidare la filiera. Siamo in attesa, nel rispetto delle valutazioni della magistratura che saranno fondamentali per superare alcune incertezze, dei passaggi per finalizzare il piano elaborato per l’industria dell’acciaio, piano che sarà sostenuto con risorse del recovery plan". Parlando di vertenze, inevitabile un riferimento a quanto accaduto al presidio dei lavoratori della logistica a Lodi. "Ho parlato col questore e mi ha chiarito alcune dinamiche. C’è la conferma del fatto che sulla logistica c’è bisogno di un occhio particolare perché si stanno verificando fenomeni di conflittualità legati all’utilizzo della forza lavoro anche da parte di cooperative più o meno vere. La logistica è fondamentale e in fortissimo cambiamento, perciò costituirò in settimana una task force fra Ispettorato del lavoro, Inps e Agenzia delle Entrate per acquisire elementi su questo tema. Poi proseguiremo il confronto già aperto con le parti sociali". Altro tema assai scottante su cui il ministro Orlando dha fatto il punto è stato la sicurezza sui luoghi di lavoro. "Un tema che deve essere una nostra grandissima preoccupazione e su cui la ripartenza può introdurre elementi di sovrapposizione e rischio. Penso al settore dell’edilizia, ai dati del Superbonus 110 per cento che ha riscontri positivi perché crescono fatturato e occupazione, ma dove il settore resta comunque ad altissimo rischio. La prossima settimana definiremo un decreto che chiarisce quante persone sono necessarie per fare un lavoro, un decreto che introduce il Durc di congruità".

Infine a commento del recente exploit alla Sammontana, dove per 350 posti da stagionale si sono presentati circa 3.500 candidati, il ministro Orlando ha detto che "quando ci sono i compensi giusti, i giovani dimostrano di voler lavorare. Si sta facendo una letteratura fondata sul nulla. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza ci sono sicuramente dei correttivi da inserire, bisogna lavorare sull’inclusione. Il racconto che si fa non corrisponde alla realtà, perché dallo spaccato che emerge dai numeri si vede che la metá dei percettori sono donne e una parte importante sono persone con una scarsa alfabetizzazione, molte hanno solo la V elementare. Questo ci dice che bisogna lavorare sulla formazione professionale, certo, ma anche sull’istruzione di base".

Infine la domanda più spinosa, relativa alla fine del blocco dei licenziamenti. E su questo punto il ministro Orlando è stato lapidario: "La data é quella prevista dalla legge".