REDAZIONE EMPOLI

Il Comitato è soddisfatto a metà: "Troppe domande senza risposta"

Il portavoce Gaccione: "Progetto calato dall’alto, ma così la frazione non rinasce. Anzi, si distrugge"

Il raddoppio ferroviario Empoli Granaiolo rientra in un maxi-progetto che vale 230 milioni di euro ai quali aggiungerne altri 120 destinati all’elettrificazione. In alto, Paolo Gaccione che ha parlato per il Comitato (Gasperini/FotoGermogli)

Il raddoppio ferroviario Empoli Granaiolo rientra in un maxi-progetto che vale 230 milioni di euro ai quali aggiungerne altri 120 destinati all’elettrificazione. In alto, Paolo Gaccione che ha parlato per il Comitato (Gasperini/FotoGermogli)

A febbraio la sentenza del Tar metteva una pietra tombale sulle speranze e sulle richieste avanzate dal ’“Comitato Empoli Granaiolo - Per un altro raddoppio“. Ma la lunga lista (26 le proposte) delle osservazioni stilata per la preparazione degli incontri con il Comune di Empoli propedeutici alla trattativa con Rfi è stata riesumata proprio durante l’assemblea pubblica di Fontanella. Con esito non soddisfacente. "Come è andata? Ci è stato detto: ecco il progetto. È così e così va fatto. L’unica nostra vittoria è l’aggiunta del terzo sottopasso. Ma si apre un’altra questione. A chi spetteranno gestione e manutenzione periodica? Chiederemo chiarezza su questo aspetto". A parlare è Paolo Gaccione, portavoce del Comitato, intervenuto insieme ad altri cittadini al confronto organizzato dal Comune con l’ingegnere Fabrizio Rocca project expert di Rete Ferroviaria Italiana. "A quanto ci risulta, il presidente Giani ha preteso che si chiudesse la partita sulle varianti richieste dal Comune entro ottobre. Quindi il progetto esecutivo doveva essere pronto; perché non ce l’hanno fatto vedere in assemblea? - ecco la prima delle questioni in sospeso rilanciate dal comitato -. Non è trapelato nulla di nuovo, anche se di positivo qualcosa c’è. L’assemblea è stata organizzata sulla traccia che avevamo presentato (i famosi 26 punti, ndr) relativa a soluzioni per mitigare l’impatto del raddoppio. Averla fatta è stato un riconoscimento importante del ruolo del comitato. Anche se poi non sembra ci sia margine per grandi modifiche".

I punti cardine ancora lasciati in sospeso secondo il Comitato sarebbero la viabilità nella zona dell’ex zuccherificio, la questione dell’abbattimento delle piante secolari e il rischio idrico. Vero, la richiesta di sistemazione di scarichi fognari e di un collegamento all’impianto di depurazione insieme alle opere per la difesa del suolo pare sia stata accolta e recepita dal Comune. "Da due anni – tuona Gaccione – ci parlano della suggestione di certe opere idrauliche, ora finanziate, sulle quali però durante l’incontro non ci hanno mostrato nulla. Su quali basi è stato realizzato il progetto annunciato da Annunziati? Sono stati svolti studi aggiornati sul cambiamento climatico? O ci si basa sul quadro fermo a 10 anni fa?". Ancora tanti gli interrogativi, tutti portano verso un’unica consapevolezza. "Così la frazione si distrugge, non rinasce. Non sarà un’area di sviluppo per l’Empolese. Con questa scelta urbanistica fatale, le giovani coppie scapperanno da Fontanella Sant’ Andrea. I servizi scarseggiano già adesso con la scuola chiusa, l’ufficio postale attivo due volte alla settimana. Chiuso lo sportello bancario, ci salvano la Coop, la farmacia e i Circoli". Tutto spazzato via da un’opera di raddoppio del valore di circa 230 milioni di euro (120 milioni di euro serviranno per l’ulteriore elettrificazione dell’intera linea Empoli - Siena). Due maxi interventi dalle conseguenze impattanti. "Neppure sugli espropri – conclude Gaccione – sono stati dati aggiornamenti. Aspettiamo il prossimo incontro. Il 5 dicembre sarà una data importante, speriamo ci si arrivi più preparati, che ci siano dei rendering, qualcosa di concreto su cui discutere".

Ylenia Cecchetti