REDAZIONE EMPOLI

I ristori dell’alluvione arrivano a maggio. "Ma sono insufficienti"

Il consigliere Poggianti interroga la giunta "Pagamenti in ritardo e con gravi lacune"

Era il 17 novembre del 2019 quando le acque dell’Arno, dopo giorni di pioggia intensa caduta su tutto il territorio dell’Empolese Valdelsa, si riversarono all’interno del centro storico di Empoli, causando gravi danni e allagamenti all’interno di case e negozi. Grossi problemi si verificarono anche nella frazione di Avane, sempre probabilmente a causa del malfunzionamento di alcune careratte che impedirono il corretto deflusso delle acque. A due anni e mezzo di distanza dai fatti, privati e imprese sono pronti per ricevere una parte dei ristori che arriveranno dalla Regione Toscana tramite l’attivazione dello stato di emergenza. Una notizia che però non fa felici tutti, a cominciare dai diretti interessati. I danni degli allagamenti, secondo alcune stime, ammonterebbero ad un totale di 585mila euro.

"Entro il prossimo mese di maggio – commenta il consigliere di Fratelli d’Italia, Andrea Poggianti – sarà pagato il 60 per cento delle domande di rimborso presentate in seguito all’alluvione del novembre 2019. Si parla in totale di 61 richieste di risarcimento, di cui quattro non sono state accolte. La cosa grave è che al momento non sappiamo ancora quando arriverà il restante 40 per cento, una vera beffa se pensiamo che da allora sono passati addirittura due anni e mezzo".

E c’è di più, perché la cifra viene considerata insufficiente in base a quelli che erano i danni effettivi. "Si parla – prosegue Poggianti – di 28 famiglie e 32 imprese, più un’azienda agricola. Di queste 61 domande, come accennato, quattro non sono state accolte. I privati potevano ricevere fino a un massimo di 5mila euro, mentre le ditte potevano arrivare fino a 20mila. Facendo un rapido calcolo ci accorgiamo che la stima dei danni era di gran lunga superiore rispetto alla cifra che poi è stata stanziata. Entro maggio arriverà soltanto il 60 per cento, mentre del restante 40 ancora non sappiamo ancora nulla".

Nella somma, poi, sono state compensate le somme con i risarcimenti dalle assicurazioni. "E anche questo – conclude Poggianti – è stato calcolato sull’acconto anziché sul saldo, allontanando sempre di più il ristoro completo".

Tommaso Carmignani