REDAZIONE EMPOLI

I rapporti con la stampa affidati a un empolese

Giovanni Matteoli scelto nel 2013. Il cordoglio di Parrini e Mazzantini

I rapporti con la stampa affidati a un empolese

EMPOLI

Nelle fatiche di Napolitano, certo non poche, in qualità di Presidente della Repubblica, un aiuto veniva da un empolese, Giovanni Matteoli, che si era trasferito a Roma poco dopo il liceo. Ha curato i rapporti con la stampa del Presidente, un incarico importante, ma soprattutto delicato, per definizione. Matteoli veniva da un’esperienza empolese nel Gs (Gruppo studentesco, il progenitore, per così dire, di Comunione e Liberazione, molto diverso da quella che conosciamo oggi) e poi si era iscritto all’Università di Roma, la Sapienza. Nel frattempo aveva cominciato a impegnarsi nel Pci, fino a diventare segretario di sezione nella zona in cui abitava. E allora i segretari di sezione, specialmente nelle grandi città, giocavano un ruolo importante nella politica locale, e non solo. E infatti Giovanni qualche tempo dopo passò alle Botteghe Oscure, la sede nazionale del Pci. La sua collocazione interna al partito era tra i miglioristi e aveva un buon rapporto con Emanuele Macaluso, con cui collaborò a una rivista politica. Naturalmente non mancavano i rapporti con Napolitano, il capo indiscusso dei miglioristi. E questo lo portò al Quirinale, dove ha assolto con serietà e competenza alla consegna di preservare l’inquilino del Colle da usi impropri delle notizie e da forzature, che sono una delle trappole più pericolose per chi fa politica.

Il segretario della federazione del Pd, Jacopo Mazzantini, ringrazia Napolitano "per il servizio che ha reso alla politica ed alle Istituzioni nella sua lunga carriera. Esponente di quel gruppo dirigente comunista italiano che si è battuto prima per la creazione della Repubblica e dopo per la sua difesa dal terrorismo, lascia soprattutto il ricordo di un uomo dello Stato, arrivato fino alla sua più alta carica dimostrandosi capace di rappresentare l’interesse comune". Al cordoglio si unisce il senatore Pd Dario Parrini "Napolitano è stato un protagonista assoluto dell’Italia repubblicana. La forte passione civile; la dedizione all’interesse generale e ai valori della Costituzione al di sopra di ogni interesse di parte; l’autorevolezza internazionale; il senso delle istituzioni; la scelta riformista come impegno di vita e come argine contro ogni eccesso populista. Come sempre accade quando se ne va uno statista, il vuoto che la sua scomparsa produce è molto grande".

Bruno Berti