
I funerali di Davide e Isabella (foto Nucci/Germogli)
Stabbia (Firenze), 11 luglio 2015 - «Davanti a questo evento, è necessario il silenzio e, soprattutto, serve la preghiera». Un invito alla riflessione, alla speranza, al perdono, rivolto dall’altare a parenti e amici, tanti da non poter essere tutti accolti nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, da padre Antonio Velotto. Il sacerdote che, ieri pomeriggio, in una frazione, Stabbia di Cerreto Guidi, ancora addolorata per una ferita troppo profonda da guarire, ha celebrato i funerali di Davide Grilli, camionista di 53 anni e Isabella Bagnai, infermiera di 41 originaria di Vinci, morti sabato scorso, in un pomeriggio di follia, nella loro casa al civico 24 di via Goraccia. Un invito alla preghiera «affidando Davide e Isabella alla divina misericordia di Dio, sempre più grande di tutte le nostre mancanze e delle nostre debolezze», unico riferimento a quel dramma che ha cancellato una famiglia, lasciando le piccole di casa Grilli, di 5 e 12 anni, senza la mamma e il babbo.
La cerimonia scorre via rapida, semplice, quasi come una tappa obbligata di un percorso di sventura consumatosi a due passi dalla chiesa, in uno degli appartamenti del bel casolare di campagna poco distante dal Padule. Insieme Davide e Isabella hanno trovato la morte. Insieme hanno fatto l’ultimo viaggio. I fiori bianchi sulle bare di legno chiaro, l’una a fianco all’altra, a testimoniare quel loro sciagurato legame, tanto forte da tenerli uniti per oltre quindici anni, tanto malato da condurli insieme fino alla tomba. C’è silenzio fuori dalla chiesa, ancora segnata dalla bufera del 19 settembre scorso. Qualche momento di tensione in nome del ‘diritto’ a una cerimonia - alla quale era presente anche il sindaco Simona Rossetti - senza intrusi, all’arrivo delle bare, presto ricomposto, poi niente più. La voce di padre Antonio, come lo chiamano i suoi parrocchiani, arriva dagli altoparlanti, poi soltanto il vento e qualche frase bisbigliata da alcuni conoscenti della famiglia Grilli, sgomenti pensando «al futuro di quelle due bambine che per sempre dovranno fare i conti con questa tragedia troppo più grande di loro». Le voci si interrompono al passare dei feretri, seguiti dai familiari più stretti. Dal fratello di Davide, Luca con la sua famiglia e le sue nipotine a fianco. Nelle loro mani una rosa rossa, l’ultimo dono per quei genitori che non ci sono più e che riposano vicini, nel piccolo cimitero a due passi da casa.
Samanta Panelli