Falsi clienti, albergatore nei guai. Frode informatica da un milione di euro

Inseriva prenotazioni false per gonfiare i guadagni: indagato il gestore di un B&B

Indagini della polizia postale

Indagini della polizia postale

Capraia e Limite, 18 febbraio 2021 - In sei mesi – dal gennaio al giugno di un anno fa, prima dell’inizio e dopo la fine del lockdown – il titolare di un B&B casa appartamento vacanze, sedi a Capraia e Limite e a Firenze, ha inserito 1721 prenotazioni inesistenti "su dati e informazioni contenuti in un sistema telematico" ’guadagnando’ la bellezza di 979mila euro.  

La (presunta) frode informatica attribuita a L.N. 50 anni, origine bresciane, residenza a Pelago, titolare di una ditta a Firenze denominata Apartaments, è stata scoperta dalla Polizia Postale e dal nucleo Pef, polizia economico finanziaria della GdF al comando del ten.colonnello Alessandro Di Filippo. Indagini sfociate – su richiesta del pm Ester Nocera – nel sequestro preventivo di alcuni conti bancari, un’auto, una moto, una casa di L.N. , indagato; beni tuttavia di valore inferiore alla crifra (1 milione) indicata dal gip Piergiorgio Ponticelli nel provvedimento. Il 50enne attivo nel settore locazione avrebbe ‘replicato’ in modo indebito 1721 inserimenti di prenotazioni fittizie in modo da ‘acquisire’ da Amex pagamenti (non dovuti) per 1 milione circa, suddiviso e poi accreditato sui conti correnti finiti sotto sequestro, alcuni dei quali intestati a familiari e conviventi. Denaro poi in parte speso per comprare casa, moto e macchina di cui sopra. All’origine della vicenda l’accordo tra l’imprenditore e il sito web usa Expedia (a Seattle) per i pagamenti per affitto immobili anticipati da American Express, con transazioni vPayment (con utilizzo cioè di carte credito virtuali) consentite a L.N. in qualità di esercente ‘promoting’.

L’indagine trae origine da una segnalazione al Compartimento di Polizia Postale della Toscana effettuata da American Express Services Europe Ltd e American Express Italia Srl. Sede centrale a New York, Amex ha scoperto da un alert negli Usa le transazioni vPayment fraudolente di uno dei Merchant, cioè clienti abilitati. Dopo la conferma dall’Ufficio Frodi è stata presentata denuncia querela. Amex, operativa nei servizi finanziari e di viaggio, leader mondiale del settore dei pagamenti e principale emittente di credit card, gestisce milioni di transazioni commerciali. Per intendersi meglio: è una delle 30 società quotate in borsa a comporre il Dow Jones Industrial Average. Nel 2019 ha fatturato qualcosa come 43,56 miliardi di dollari. In Italia si trova a Roma (centro operativo e direzione generale per l’Italia) e a Milano (sede commerciale).

Amex (che ha bloccato i pos in uso al Merchant) è dunque parte offesa: le ‘transazioni’ così concepite da L.N. l’hanno danneggiata. In particolare l’indagato avrebbe replicato una numerazione vPayment sfruttando un "bug", un errore di funzionamento di un sistema o di un programma, sulla piattaforma pare che per l’appunto genera conti con le carte virtuali Carta virtuali, utilizzabili come forma di pagamento negli esercizie nelle strutture convenzionate. Soluzione, senza le carte fisiche, che permette di semplificare i pagamenti. giovanni spano