"Frase razzista all’avversario". Maxi squalifica al calciatore

Per l’arbitro il ragazzo del Fucecchio ha rivolto un’espressione discriminatoria. Il giudice lo ferma per dieci gare. Il club: "Non è andata così, faremo ricorso"

Un arbitro (foto Fornasari)

Un arbitro (foto Fornasari)

Fucecchio (Firenze), 16 ottobre 2021 - «Per aver rivolto espressione discriminatoria per motivi di colore ad un calciatore avversario". Questa la motivazione con cui un giovane calciatore della Juniores del Fucecchio è stato squalificato per 10 giornate dopo il derby di sabato scorso con la Cuoiopelli valevole come seconda giornata del campionato regionale Èlite di categoria.

Una pesante accusa di razzismo che ha mandato in lacrime il diciassettenne giocatore non appena è venuto a conoscenza della decisione del giudice sportivo: "Siamo rimasti tutti esterrefatti – ammette il presidente del Fucecchio, Luca Lazzeri – e personalmente sono stato contattato sia dal padre che dal giovane calciatore stesso, il quale piangendo mi ha assicurato di non aver mai detto una frase del genere". Il massimo dirigente bianconero, presente alla partita, prova a fare chiarezza su quanto è accaduto al ’Corsini’ di Fucecchio: "Bisogna premettere che è stata una partita spigolosa in cui i nostri ragazzi sono riusciti a vincere 4-3 in pieno recupero dopo che erano sotto 3-1 – inizia Lazzeri – con tanto di finale concitato e nervoso. Nessuno ha alzato le mani, ma dopo il fischio finale i ragazzi si sono cominciati a battibeccare in campo. Nel frattempo il nostro ragazzo è stato espulso per aver battuto ironicamente le mani all’arbitro, come lo stesso direttore di gara ci ha comunicato confermandoci le decisioni disciplinari. Prima di rientrare negli spogliatoi, però, un loro ragazzo di colore si è particolarmente agitato rivendicando di essere stato offeso per il proprio colore della pelle. Onestamente tra dirigenti e allenatori non abbiamo sentito nessuno pronunciare tale frase, ma vedendo la reazione del ragazzo è anche difficile pensare che si sia inventato tutto".

«Così durante l’allenamento di ieri sera (giovedì, ndr ) ho personalmente tenuto a rapporto la squadra per oltre mezz’ora nello spogliatoio – insiste Lazzeri – spiegandogli che se davvero qualcuno aveva pronunciato una frase del genere sarebbe stato quello il momento di assumersene la responsabilità, evitando che ci rimettesse un compagno innocente. I ragazzi hanno negato categoricamente di essersi rivolti con epiteti razzisti nei confronti dell’avversario e a me sono apparsi sinceri. Anzi, qualcuno di loro ci ha spiegato come sarebbe stato un altro giocatore della Cuoiopelli a far notare al ragazzo di colore che ci sarebbe stata un’offesa razzista nei suoi confronti. Tanto che quando ho chiamato il direttore generale della Cuoiopelli Pagni per scusarmi comunque dell’accaduto e dare piena solidarietà al ragazzo offeso come società, anche lui mi ha confermato che il loro calciatore non sapeva chi era stato, ma solo che aveva sentito tale frase".

In casa Cuoiopelli si tiene una posizione di neutralità sull’accaduto. "La società – le parole del club di Santa Croce sull’Arno – non può che prendere atto dell’entità della squalifica. Siamo sicuramente dispiaciuti per tutto quanto, ma da parte nostra non possiamo che rimetterci alle decisioni degli organi federali".

Intanto il Fucecchio ha già preannunciato ricorso verso la decisione: "Come società più che indagare con i nostri ragazzi non possiamo fare – conclude Lazzeri – e siccome il nostro giocatore squalificato mi è sembrato veramente sincero, altrimenti è un attore da Oscar, faremo reclamo chiamando a testimoniare anche la Cuoiopelli per confermare che, anche qualora ci fosse stata, la frase non è stata pronunciata da lui. Essendo un argomento molto delicato, però, sarebbe meglio non fosse trattato con superficialità come ha invece fatto in questo caso il direttore di gara, che non ha sentito nulla nemmeno lui prima della veemente denuncia del ragazzo della Cuoiopelli".