BRUNO BERTI
Cronaca

Ex Savia da rilanciare Il vincolo architettonico e l’idea riconversione La strada è in salita

Il fabbricato diroccato svetta a lato dei nuovi negozi Coop e Decathlon. Ma non si può abbattere. Il Comune riflette su come intervenire. L’ipotesi: ristrutturarlo mantenendo la forma attuale per ospitare negozi.

Ex Savia da rilanciare  Il vincolo architettonico  e l’idea riconversione  La strada è in salita

Ex Savia da rilanciare Il vincolo architettonico e l’idea riconversione La strada è in salita

di Bruno Berti

Basta poco per ritrovarsi in una situazione simile a quella che vive il Comune capofila della Città Metropolitana, Firenze, in quanto a effetti dei vincoli imposti per un bene architettonico da parte della Soprintendenza. Nel caso fiorentino lo storico stadio Artemio Franchi e nel nostro un più modesto esempio di architettura di un paio di secoli fa (probabilmente una grande casa colonica o la sede di una fattoria) che fa parte dell’area ex Savia, alle porte della città, lato Est, quella dove sono sorti il nuovo supermercato di Unicoop Firenze e il grande negozio di Decathlon. Ovviamente, nessun problema per i due nuovi nati: la questione riguarda il fabbricato, praticamente diroccato, che si trova a lato dei due punti vendita. In proposito c’è un’attenzione da parte del Comune di Empoli.

Tra l’altro la costruzione di cui parliamo è in una posizione tale che dà il benvenuto, diciamo così, visto che è fatiscente, a chi arriva a Empoli dalla superstrada, quindi da Est. E così abbiamo la possibilità di duplicare la sensazione di abbandono, per usare un eufemismo, considerato che arrivando dalla stessa direzione, in treno, però, uno dei primi contatti con la città è il relitto, di altro non si può parlare, della fabbrica di prodotti chimici Montevivo, o Montepagani, come direbbero molti empolesi. In quest’ultimo caso, almeno, ci sono dei movimenti interessanti da parte della proprietà (l’ultima, dopo almeno trent’anni, a essere ottimisti, di abbandono).

Per quel che riguarda quella parte dell’area ex Savia, la proprietà è di Unicoop, che si ritrova con un immobile, il rudere, su cui difficilmente si può intervenire. Stando alle norme, andrebbe restaurato, mantenendo la fisionomia attuale, e potrebbe ospitare negozi, secondo le norme urbanistiche. Però mettere punti vendita in una vecchia struttura è sicuramente problematico e non aprirebbe praterie di concorrenza per accaparrarsi un po’ di metri quadrati all’interno del fabbricato. Quindi, al momento resta l’ovvia impossibilità di abbattere la struttura, e la concreta possibilità di non fare nulla, ovviamente garantendo la sicurezza dell’edificio, a partire da una recinzione del fabbricato.

In questo quadro si inserisce il lavoro del Comune che, con il completamento della strada che arriva dalla zona sportiva, potrebbe chiedere qualche cambiamento, come sottolinea l’assessore all’urbanistica, nonché vicesindaco, Fabio Barsottini. L’obiettivo sarebbe quello di rendere possibile, si presume anche dal punto di vista economico, l’intervento sul rudere, facendo naturalmente salve le esigenze di preservazione del bene. Non è una strada in discesa, come ben si capisce, ma almeno si intravede una possibile soluzione a un problema non da poco per la città, che non può continuare a presentare biglietti da visita sbagliati. Nell’area di quella che fu la vetreria cooperativa Savia, uno dei vanti del movimento cooperativo di produzione e lavoro, secondo le categorie aziendali di Legacoop, c’è anche un’altra questione.

Dietro il supermercato Coop e il negozio di Decathlon, guardando dalla rotonda sulla statale 67, si vede, lato Cortenuova, un fabbricato, che è quello che, quando la vetreria era in funzione, ospitava gli uffici, l’esposizione dei prodotti (allora non si chiamava showroom) e i locali di servizio. Quella costruzione non è di proprietà di Unicoop: è di un altro operatore, su cui il Comune ha previsto, nell’ambito di quella che gli urbanisti definiscono zona di completamento, insediamenti di aziende artigianali, ad esempio dei settori della meccanica e della tecnologia, depositi, uffici amministrativi, terziario e commercio all’ingrosso. Per questa costruzione, al momento, non si vedono movimenti o progetti precisi.