REDAZIONE EMPOLI

Evacuati a causa di una frana, «Aiutateci, dobbiamo alloggiare altrove a nostre spese»

Le sei famiglie hanno scelto di affidarsi a un unico avvocato che li tuteli

Sergio Palmieri e Mirella Rossi, sfollati da una delle case a Lucardo, vivono a proprie spese in agriturismo

Montespertoli (Firenze), 16 febbraio 2018 - Parlare si situazione complicata per le sei famiglie che sono state sfollate dal condominio di via Lucardo minacciato da una frana è un eufemismo. In una manciata di ore sei famiglie, per un totale di diciassette persone, tra cui due bambini e alcuni ragazzi, si sono ritrovate a dover lasciare le loro abitazioni e trasferirsi altrove.

L’altra sera gli abitanti del condominio si sono riuniti e hanno deciso di affidare l’intera pratica che li riguarda ad un legale civilista, che sarà quanto prima individuato. All’avvocato verrà affiancato un tecnico che studierà nel dettaglio la situazione della frana e presenterà i progetti di ripristino al Comune. L’avvocato seguirà tutto il caso con contatti continui con l’amministrazione comunale, le famiglie, ogni ente o istituzione preposta a questa situazione. L’obiettivo è chiaro: «Tornare quanto prima nelle nostre case e limitare al massimo i disagi», ha spiegato ieri una delle famiglie.

Dunque ci sarà una voce unica, necessaria per uscire dal tunnel innescato dalla frana di alcuni giorni fa. Frana che, su ordinanza del sindaco di Montespertoli Giulio Mangani, com’è noto ha costretto all’evacuazione in tutta fretta di queste persone. Dalla riunione di martedì scorso sarebbe altresì emerso come vi siano dei nodi da sciogliere. Il primo: non tutte le 17 persone sono ad oggi sistemate in alloggi reperiti dal Comune. C’è chi è ancora in un agriturismo a proprie spese. Pasqua si avvicina e questa situazione si complicherebbe non poco con l’inizio della stagione turistica. Sarebbero una decina i posti letto al momento assegnati dall’ente pubblico.

Il secondo nodo: i tempi di rientro, che dipendono dal controllo della frana e dalla possibilità di intervenire quanto prima. Il terzo punto, dolente quanto i primi due: chi paga.

Ad oggi, se si potrà fare l’intervento di risanamento, questo se lo accollerebbero le famiglie in attesa poi che vengano stabilite le responsabilità dell’evento e in tal caso le famiglie medesime saranno rimborsate. Ovvio che ci siano preoccupazioni: si tratta comunque di lavori importanti, dopo di che le vie legali per le responsabilità sarebbero lunghissime. Ma - dovendo stabilire una lista di priorità emerse - la prima riguarda il binomio composto dal risanamento della frana ed il conseguente rientro in casa delle diciassette persone sfollate.

Ad oggi, rimane in vigore l’ordinanza del primo cittadino Mangani. Ci sono troppi rischi per la pubblica incolumità e si deve studiare con estrema attenzione il fronte franoso. Si è fermato o si muove ancora? O può muoversi ancora? Domande che oltretutto non ammettono troppa fretta nel rispondere