"Dopo la vittoria di domenica abbiamo i numeri per il Comune"

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio, Andrea Poggianti, analizza gli effetti del voto sul territorio

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La vittoria di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni politiche ha avuto un’eco profonda in città e il capogruppo in consiglio comunale del partito di Giorgia Meloni ne è consapevole. "Le persone mi fermano per strada – racconta Andrea Poggianti – mi fanno gli auguri, qualcuno mi ha detto ’ora tocca a Empoli’, si complimentano con me. E’ una bella sensazione"

Questo entusiasmo e quello espresso dalle urne sono sintomo di un desiderio di cambiamento?

"C’è un grande desiderio di cambiamento. Si è vissuta una liberazione dal pensiero che diceva che non si poteva votare altro che il Pd, perché il Pd avrebbe dovuto difendere gli interessi delle persone più deboli. Fratelli d’Italia è sempre stata chiara su temi come la lotta all’immigrazione clandestina, l’abolizione del reddito di cittadinanza e la riduzione delle tasse per premiare l’occupazione, gli incentivi alla natalità, la flat tax. Un programma chiaro".

Come vede gli effetti di questa affermazione a Empoli e nel resto del territorio?

"L’exploit di Fucecchio, Cerreto Guidi e Montaione sono risultati eccezionali. Fucecchio è vicino all’area del Cuoio che ha virato a destra, mentre Montaione e Cerreto sono state delle sorprese".

Ed Empoli?

"Empoli è un’altra storia. E’ la seconda città più importante della provincia dopo Firenze e qui, ora, la distanza fra il centrodestra e il centrosinistra è di poco superiore all’8%, il che rende di fatto contendibile il Comune alle elezioni amministrative del 2024. Nelle elezioni del 2018, il Pd ebbe il 38,5% dei voti. Ora sono al 32,5%. Il centrodestra guadagna guadagna voti e si porta al 31,5% in coalizione".

Lega e Forza Italia non sono andate benissimo...

"Hanno pagato per le alleanze innaturali sottoscritte, tanto per il governo Conte quanto per il governo Draghi. E questo ha minato la loro credibilità. Fratelli d’Italia ha fatto proposte ed è stato costruttivo anche col governo Draghi e questa condotta proattiva ha consentito questo risultato. Ciò che ci contraddistingue è anche il radicamento sui territori, una struttura che consente di parlare con imprenditori, associazioni, cittadini. Un lavoro che nel tempo ha pagato e ha fatto sì che gli italiani credessero in Giorgia Meloni".

I prossimi impegni in città?

"A livello comunale, dobbiamo trovare l’unità della coalizione. Siamo noi il traino e saremo noi a indicare il candidato sindaco del 2024. Saremo il collante di tutte le forze che si oppongono al centrosinistra. Vogliamo affrontare la questione del Keu, la viabilità intorno ai ponti di Marcignana e Pontorme, la sicurezza idraulica, la chiusura della scuola di Fontanella e delle classi ad Avane e Ponzano. Senza dimenticare il problema degli impianti sportivi (stadio e piscina comunale) .

E sull’impianto al Terrafino?

"Siamo disponibili, ma ancora non abbiamo visto le carte del progetto.Vogliamo siano garantiti vantaggi per la popolazione che vive in zona e garanzie precise per la salute. L’area deve essere migliorata dalla viabilità alla costruzione di parchi e infrastrutture. E servono rassicurazioni anche in termini economici. L’utile economico deve essere quantificato anche per i cittadini. Non abbiamo un atteggiamento attendista, siamo propositivi. Ma, a oggi, nessun progetto è stato presentato".

Si ricandiderà a sindaco?

"E’ molto prematuro parlarne, Ma io sono, come sempre, a disposizione della mia città".

Francesca Cavini