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Covid, ancora disagi ’Bolle’ in ospedale "L’organizzazione è più complicata"

Aumentano i casi anche a causa della nuova variante Eris. Al San Giuseppe al momento ci sono 17 pazienti positivi ricoverati . Con il personale in ferie cresce la mole di lavoro nei reparti . .

Covid, ancora disagi ’Bolle’ in ospedale "L’organizzazione è più complicata"

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Sono per fortuna lontani i tempi in cui la Asl stilava il bollettino quotidiano dei contagi e dei decessi. L’emergenza è finalmente alle spalle. Ma il Covid non è scomparso. Al netto del fatto che non si registrano situazioni critiche, il virus della pandemia mondiale continua a circolare. E a mutare. Nell’ultima settimana di agosto si sono registrati in Toscana 1.104 nuovi casi di Covid19. Stringendo il raggio ai comuni della Città metropolitana di Firenze risultano 272 casi in più rispetto alla settimana precedente. Anche al "San Giuseppe" di Empoli, il Covid è ancora un nemico da fronteggiare, che costringe a tenere attive le cosiddette “bolle“, dove isolare i pazienti positivi. Attualmente nell’ospedale di viale Boccaccio sono presenti tredici pazienti Covid in medicina, tre in chirurgia e uno in rianimazione. Con lo stop dell’obbligo vaccinale e la cancellazione dell’isolamento (avvenuta lo scorso 11 agosto) l’aumento dei casi era prevedibile. Nella stragrande maggioranza dei casi il virus si comporta come un’influenza e si risolve nel giro di cinque giorni, anche se permangono – pur meno aggressivi – alcuni sintomi ’classici’ della malattia: dal mal di testa alla febbre ai dolori articolari alle alterazioni del gusto alla tosse, raffreddore e annessi e connessi.

Anche alle nostre latitudini cresce la diffusione della nuova variante Eris, la più rapida per trasmissione sino a questo momento. Pochissime persone (anche se finiscono a letto febbricitanti) effettuano il tampone, che però è ancora obbligatorio per il ricovero in ospedale. E il problema in questo momento è rappresentato proprio da questo fatto. Trovare il giusto equilibrio tra prevenzione e organizzazione. Sì perchè, se i tecnici del ministero della Salute si preparano a gestire un’eventuale ondata autunnale senza escludere il ritorno delle mascherine in alcuni particolari contesti, gli ospedali che effettuano i tamponi alle persone che devono essere ricoverate, sono costretti a gestire i casi Covid, anche privi di sintomi, in bolle isolate, con tutto ciò che questo comporta. "L’ottimale – osserva Sabrina Leto, delegata per l’area empolese della Fp Cgil Asl Toscana centro – sarebbe avere un reparto dedicato ai soli pazienti Covid che sono sintomatici e che necessitano di ricovero, ma il personale, si sa, non ce n’è a sufficienza e così l’azienda è stata costretta a creare delle bolle, e questo comporta un aumento della mole di lavoro per gli operatori, fosse solo per i tempi necessari per la vestizione e svestizione. In questo periodo, con le ferie del personale, è ancora più complicato riuscire a gestire separatamente i casi Covid".

Per riuscire riuscire a organizzare meglio i reparti, le Asl hanno chiesto alla Regione di eliminare l’obbligo di tampone per il ricovero, almeno per le persone asintomatiche. Se la diffusione tornerà a crescere, gli ospedali potrebbero trovarsi di nuovo in seria difficoltà. D’altra parte, però, c’è anche un problema di tutela delle persone più fragili. Cancellando l’obbligo di isolamento viene consentito a chiunque, consapevole o inconsapevole di avere il virus, di contagiare altre persone nei luoghi pubblici. In ospedale eliminare l’obbligo di tampone per i ricoveri per gli asintomatici avrebbe sì un benefico ritorno a livello di organizzazione del lavoro, ma potenzialmente metterebbe a rischio le persone fragili, che con grande probabilità sono presenti nei reparti ospedalieri, dove già si diffondono altri batteri e virus.

Irene Puccioni