Corsi: "Sarebbe un’opportunità per la città"

L’ipotesi di portare la Fiorentina ad Empoli durante la fase calda dei lavori al Franchi emerse anche qualche mese fa. Il presidente Fabrizio Corsi si disse sostanzialmente "pronto a parlarne" e disponibile, nel caso, ad accogliere i cugini viola. Un’apertura confermata anche adesso: "Per noi e per la città la vedo come una cosa positiva. Come Empoli - ha detto il patron a Lady Radio - saremmo lieti di ospitare il club viola, sarebbe assurdo il contrario. Sarei ben felice di risolvere qualche problema, ma la nostra responsabilità è minima. Sono Comune, Questura e Prefettura a dover illustrare le problematiche". Sempre sul fronte Empoli, però, fanno sapere di non aver avuto nessun tipo di contatti né con la società viola, né tantomeno con la pubblica amministrazione. Nessuno ha chiesto insomma la disponibilità del club azzurro a ‘prestare’ lo stadio negli anni in cui i gigliati avranno bisogno di giocare altrove, un particolare che emerge anche dalle parole del sindaco Barnini. Il Comune è l’ente proprietario del Castellani ed è quindi alle porte di via del Papa che la Fiorentina e Nardella dovranno bussare.

"Al momento nessuno ci ha chiamato, ma nel caso in cui arrivasse una richiesta – dice la stessa Barnini - la valuteremo insieme all’Empoli Calcio, tenendo conto delle esigenze della nostra città che, nonostante gli adeguamenti infrastrutturali che stiamo facendo proprio sul quartiere di Serravalle, e mi riferisco in particolare alla realizzazione della nuova strada di collegamento fra la Statale 67 e dunque lo svincolo Empoli est della FiPiLi e la zona sportiva, difficilmente potrebbe sopportare il carico che impone la gestione di due squadre di serie A. Ricordo - conclude la sindaca - che il nostro Castellani ha una capienza di 16mila posti a fronte di un numero doppio di tifosi viola stabilmente presenti allo stadio". E per questo la stessa Fiorentina vedrebbe di buon occhio altre soluzioni, come Modena o Reggio Emilia. Stadi più capienti che potrebbero ospitare una fetta di pubblico più ampia, anche se con un viaggio più lungo da sostenere.