Corsi a cuore aperto: "Non ci credo ancora. È la prova che esiste una giustizia divina"

Il presidente racconta la sofferenza e poi la gioia infinita "Ero forse il meno ottimista, ma i ragazzi hanno dato tutto".

Corsi a cuore aperto: "Non ci credo ancora. È la prova che esiste una giustizia divina"

Corsi a cuore aperto: "Non ci credo ancora. È la prova che esiste una giustizia divina"

È l’ormai lontano 1991 quando Fabrizio Corsi è divenuto presidente dell’Empoli Fc ed è sotto la sua gestione che, dopo le uniche apparizioni del biennio 1986-‘88, la società azzurra si è inserita stabilmente nell’élite del calcio italiano portando una realtà di neanche 50mila abitanti alla ribalta del panorama nazionale. E domenica sera è arrivata l’ennesima impresa. "Mi sono svegliato ancora quasi incredulo – esordisce il patron azzurro –. Ero forse il meno ottimista di tutti, ma il direttore Accardi e mister Nicola in primis non hanno mai fatto mancare l’ottimismo con la loro energia e vitalità. Quella che ha preceduto la gara con la Roma è stata una settimana difficile, poi però ci siamo allineati tutti sull’obiettivo e la cosa bella è stata la risposta del pubblico".

Corsi ha chiaramente sofferto in tribuna come tutti i sostenitori azzurri fino all’esultanza liberatoria al gol di Niang. "A qualcuno potrà sembrare eccessiva, ma è stato un gesto all’indirizzo del diavolo, che in questa stagione si è impersonificato in più soggetti – chiosa il presidente –. Alla fine ha vinto il bene, perché io credo alla giustizia divina e nella Madonna di Loreto, dove sabato si è recato Athos (il presidente dell’Unione Clubs Azzurri ndr) con altri amici. Quest’anno abbiamo superato delle difficoltà, come mai mi era successo, ci siamo guadagnati sul campo la salvezza ed ha avuto ancor più valore rispetto agli oltre 40 punti delle ultime stagioni".

"Non voglio certo nascondere che abbiamo fatto delle scelte sbagliate, con limitate responsabilità dei due precedenti allenatori, poi però l’arrivo di Nicola è riuscito a cambiare la squadra, grazie anche a tre nuovi innesti che sono stati decisivi: Zurkowski ha avuto un grande impatto fino alla gara con la Fiorentina quando si è infortunato alla caviglia ed è stato encomiabile nel stringere i denti fino alla fine del torneo, Cerri purtroppo si è infortunato due volte proprio nel finale e Niang è stato determinante con i suoi gol". Tanti i messaggi di congratulazioni ricevuti dal massimo dirigente azzurro per l’ennesima impresa, ma due sono quelli che gli hanno fatto più piacere. "Quello al limite del commovente di Samuele Ricci e l’esultanza alla fine della sua partita di Asllani, due ragazzi cresciuti con noi che si sentono ancora parte della nostra famiglia. Due ragazzi che tra l’altro si ritroveranno di fronte all’Europeo in Italia-Albania se Samuele sarà confermato dal Ct Spalletti, altro fattore che dà la dimensione della nostra realtà, capace quest’anno di dare 20 convocati alle Nazionali giovanili e di portare tre squadre del vivaio alle finali scudetto come solo Inter, Milan, Juve e Roma. Per questo la mia più grande preoccupazione è proprio quella di riuscire a mantenere questa struttura, cosa che in serie B diventerebbe molto complicata". Essersi confermati in A è anche un incentivo ulteriore al nuovo stadio.

"Sono convinto che un palcoscenico del genere favorisca il sostegno da parte di più soggetti, che possono vedere in quest’opera un utilità non solo sportiva ma per tutta la città – conclude Corsi –, una città con tante eccellenze che è cresciuta molto e che ha saputo adattarsi alle nuove sfide economiche, la squadra penso la rappresenti al meglio per efficienza, modernità e risultati. Ora ci godiamo questa gioia, stasera (ieri ndr) faremo una festa con tutti i componenti oltre a vecchi amici che mi hanno sempre dato il loro supporto, poi però dovremo mettere da parte tutto questo altrimenti rischiamo di entrare leggeri nella prossima stagione, diventando più vulnerabili agli errori. Nicola resta? Per me lui è l’allenatore dell’Empoli, così come Accardi il diesse, ora non voglio pensare di avere questo problema".

Si.Ci.