
L’Orchestra della Toscana torna a esibirsi ad Empoli nell’ambito della stagione concertistica organizzata dal Centro Studi Ferruccio Busoni. Avverrà martedì alle 21 al Palazzo delle Esposizioni, con la direzione della russa Alevtina Ioffe e la partecipazione straordinaria della giovane violinista italo-romena Anna Tifu. Questo concerto di Pasqua sarà incentrato su tre giganti del tardo romanticismo quali Cajkovskij, Dvorák e Brahms. Del primo verrà eseguita la Suite "Mozartiana", un omaggio al compositore di Salisburgo concepita nel 1887 per celebrare il centenario della prima esecuzione, a Praga, del “Don Giovanni“. Alla città di Praga, dove ebbe il battesimo, è legata anche la Suite ceca di Antonín Dvorák (1879), un seguito di danze che richiamano stili, forme e profili melodici della musica popolare boema. Chiude il programma il Concerto op.77 per violino di Brahms, uno dei capolavori assoluti per il violino, tagliato a misura di un grande virtuoso dell’epoca, Joseph Joachim, amico strettissimo del compositore. Alevtina Ioffe, classe 1980, è la prima donna in Russia a ricoprire la posizione di direttore musicale in un’importante istituzione culturale. Ed è stata scelta per la sua energia e creatività, coltivata nei dieci anni precedenti come direttore musicale del Teatro dell’Opera e del balletto statale di Mosca, per il pubblico giovane. Prima studia pianoforte e a 16 anni incontra quello che diventerà poi il suo insegnante e mentore al Conservatorio di Mosca, il direttore Vladimir Ponkin. Dirige balletto, opera e sinfonico: spazia da Cajkovskij e Stravinskij a Puccini, Verdi, Mozart fino a Britten, Schönberg. Anna Tifu, 37 anni, è una ex bambina prodigio che mentre sognava di diventare una ballerina di danza classica, si è innamorata del violino ascoltando il padre, solista dell’Orchestra di Bucarest, provare a casa il concerto di Cajkosvkij. Un percorso, il suo, fatto di tanta disciplina e dedizione. A 8 anni, dopo solo due di studio, già aveva fatto suo gran parte del repertorio dedicato, e a 12 debutta alla Scala di Milano. Tra i suoi maestri ci sono Salvatore Accardo ed Ezio Bosso. Con il primo ha studiato per dieci anni, imparando a stare in scena e a gestire l’ansia da palcoscenico. Con Bosso ha conosciuto la gioia di quel palco.