
Cerreto Guidi (Firenze), 9 marzo 2023 – Il processo è passato da Pisa a Firenze, ed è in attesa – si apprende – di fissazione di udienza. Questioni di competenza. Sono in cinque i soggetti – tutti residenti in zona – a rispondere di diffamazione aggravata dopo le parole che pronunciarono davanti alle telecamere de Le Iene. E lei, Chiara Dalmazio, chiede giustizia: "Ancora non capisco perché tutto accadde – dice –. L’unica risposta che sono riuscita a darmi è che alla base di tutto ci sia stata la gelosia, l’invidia.... Una cosa è certa, e la voglio ribadire: non sono la persona che è stata dipinta in Tv e le cose che mi hanno attribuito non mi appartengono". "Ecco perché ho presentato querele – aggiunge – ed ecco perché siamo arrivati ad un processo". Tutto cominciò dopo un video che la riprendeva in ginocchio durante una manifestazione a Roma. Nel protestare contro le restrizioni per il Coronavirus, Chiara Dalmazio fu ripresa mentre si lamentava dei ripetuti lockdown che avevano provocato, secondo lei, la chiusura definitiva del suo bar a Cerreto Guidi. Ne vennero fuori manifestazioni di solidarietà da diverse parti d’Italia, finché non arrivò un servizio de Le Iene in cui parlavano suoi ex dipendenti. Secondo loro la signora Dalmazio non aveva chiuso per il Covid, ma per una serie di di cattiva gestione. Parlavano di debiti accumulati nel corso del tempo e di un trattamento non propriamente consono nei loro confronti.
La diretta interessata, nel respingere le accuse, decise di fare querele. Sette in totale: un soggetto è rimasto ignoto, e per un secondo non è stato disposto il processo. Gli altri cinque dovranno comparire davanti al giudice di Firenze e non è escluso che scelgano di definire la loro posizione optando per un rito alternativo. La Dalmazio, residente a San Romano nel Comune di San Miniato, è assistita dall’avvocato Andrea Poggianti di Empoli.