BRUNO BERTI
Cronaca

Certaldo, il dopo Cucini Il Pd ha in mano un tris Il centrodestra studia Prima mossa alla Lega

I Dem pensano agli eletti Jacopo Arrigoni, Clara Conforti e Romina Renzi. Il dirigente di FdI, Pavese, dice che sosterranno il candidato di coalizione. Ma sono pronti a esprimerne uno proprio se il Carroccio non lo facesse.

Certaldo, il dopo Cucini Il Pd ha in mano un tris Il centrodestra studia Prima mossa alla Lega

di Bruno Berti

Nove anni fa, la poltrona di sindaco Giacomo Cucini (ancora in carica) se la sudò. Infatti, ribaltando le abitudini del Pd a livello locale, non riuscì a centrare l’obiettivo di passare al primo turno, fermandosi un po’ sotto il 50% più 1 dei consensi necessari in base alla legge per risultare eletto. Il giovane dirigente, però, quindici giorni dopo risalì la china, finendo nell’ufficio più prestigioso del Comune. Vediamo come andarono le cose. Al primo turno Cucini, con il Pd, la lista di supporto Per Certaldo e Sel, ottenne il 48,05% dei consensi, mentre i suoi antagonisti presero, nell’ordine, il 19,16 Fabio Cibecchini dei 5Stelle, il 14,21 Filippo Ciampolini di Forza Italia, l’11,89 Fabio Mangani di Altrapolitica, il 3,40 Carlo Iozzi con Scegli il cambiamento, e il 3,29 Cinzia Orsi per Rifondazione comunista. Il verdetto era stato esplicito: poltrona rimandata. Alla consultazione di ballottaggio, dove si presentano (anche qui in base alle norme) i due candidati che hanno ottenuto i migliori risultati, l’esito delle urne tornò nella norma delle consultazioni amministrative della nostra zona: un sindaco Pd anche per la città di Boccaccio.

Il risultato fu di 53,43% di Cucini contro il 46,66% di Fabio Cibecchini. Secondo la buona vecchia norma della politica per cui non si cambia cavallo al secondo mandato, Cucini fu ricandidato anche nel 2019. In quella tornata elettorale si confermò sindaco con il 72,55% (composto dal 57,45 del Pd, l’11,41 di Sarà Certaldo e il 3,01 di Altrapolitica) contro il 22,57 di Damiano Baldini, il candidato del centrodestra. In lizza anche Massimo Bruni che ebbe il 4,88% con Certaldo Cambia Certaldo. Alle amministrative del 2024, a meno di improbabili rivoluzioni nella legge elettorale, Cucini non potrà concorrere nuovamente all’incarico di sindaco avendo terminato due mandati. In casa Pd qualche movimento si nota, soprattutto tra gli eletti, com’è normale a mesi dall’appuntamento con le urne. E così, si fanno i nomi di Jacopo Arrigoni, assessore, tra l’altro, a casa, salute e sport e di Clara Conforti, esponente della sinistra del partito, che si occupa di cultura e pari opportunità. Sempre dalla giunta, ma stavolta in arrivo dalla lista civica di Cucini Sarà Certaldo (quindi non iscritta al Pd), si parla anche di Benedetta Bagni, a cui sono affidati, tra gli altri, gli incarichi dell’istruzione e delle politiche per gli stranieri. Della partita, infine, fa parte anche Romina Renzi, presidente del consiglio comunale certaldese.

Sul fronte centrodestra, Fratelli d’Italia, il socio di maggioranza del governo nazionale, dice con chiarezza, tramite il coordinatore di zona Federico Pavese, di voler presentare una lista propria a Certaldo, a sostegno di un candidato sindaco espresso dalla coalizione. "Il centrodestra aveva eletto quattro consiglieri, tutti in quota Lega (adesso ne ha due: gli altri hanno lasciato la Lega andando nel gruppo misto, ma continuano a votare con i colleghi di minoranza, ndr), quindi, la prima mossa in tema di candidature tocca ai leghisti. Comunque, noi saremmo anche pronti ad avanzare una candidatura".

Tutto dipende, come si capisce, da come andranno le cose per le candidature nel centrodestra a livello provinciale. Infine il dirigente aggiunge anche una sua opinione su un possibile mutamento nel numero dei mandati dei sindaci. "Potrebbero essere più di due, oltre ai comuni con meno di 5.000 abitanti (misura già in vigore, ndr), anche per quelli sotto i 15.000". In pratica, i comuni in cui è invalsa l’abitudine di ricorrere, spesso, a liste civiche, senza presentare quelle di partito.

(10 – continua)