
Il Pd gioca d’anticipo e sceglie la linea verde, anzi verdissima. Tra i tre under 30 in lizza per candidarsi a sindaco, alla fine l’ha spuntata il più giovane di tutti: Alessio Mantellassi, 28 anni, enfant prodige della politica empolese. Se eletto, riuscirà a battere perfino il record di Barnini che nel 2014, quando è diventata sindaco per la prima volta, di anni ne aveva 33. Ma non è una questione anagrafica. A convincere la base del partito sono state le idee e la visione su come affrontare le sfide future della città.
Mantellassi, dopo un mese di consultazioni ora la candidatura è ufficiale. Che cosa si prova?
"Sono state ore intense, emozionanti. Non capita tutti i giorni di trovarsi ad affrontare una sfida così impegnativa e tutt’altro che scontata. L’emozione è tanta, così come il senso di responsabilità".
Scegliendo lei, il Pd ha fatto una scelta coraggiosa?
"È stato coraggioso investire in un gruppo dirigente giovane. Sono entrato in consiglio comunale appena maggiorenne, arrivo in fondo a questi dieci anni con un bagaglio di esperienze che mi hanno permesso di imparare tanto".
C’è la volontà di intercettare un elettorato giovane, oltre allo zoccolo duro rappresentato dai militanti di lungo corso?
"L’idea è di arrivare a tutti, andare oltre il voto di appartenenza. Alle elezioni amministrative contano molto la capacità di ascolto e i progetti che si propongono".
Ecco, i progetti. Quali le priorità?
"Una nuova centralità delle frazioni, dove vive il 70% degli empolesi. Dovremo cogliere i bisogni delle frazioni più in sofferenza e impegnarci sia per favorire la presenza di realtà private che rappresentano dei presidi fondamentali, sia per potenziare i servizi pubblici".
Un esempio?
"Vorrei riorganizzare l’Urp per avvicinarlo nelle zone più periferiche, almeno una volta a settimana".
Quali sono le altre battaglie?
"Spostare i flussi di traffico all’esterno della città e fare scelte per mettere in sicurezza i pedoni. Scommettere sulle piste ciclabili, ammodernare le infrastrutture, completare la circonvallazione Aldo Moro e portarla fino a Empoli est. E poi un’altra sfida importante riguarda la cultura, il nuovo teatro e il tema di far funzionare al meglio questo polo".
La prima cosa che vorrebbe fare da sindaco?
"Avviare il progetto per rendere palazzo Ghibellino un luogo adeguato a ospitare iniziative culturali. E poi organizzare un percorso a tappe nelle frazioni, per raccogliere tutte le esigenze. Ma anche avviare un ufficio che ci consenta di intercettare al meglio i finanziamenti europei".
Quali proposte in tema di sicurezza?
"In alcuni punti della città ci sono situazioni delicate, penso ad esempio alla zona della stazione. Il presidio fisso delle forze dell’ordine stava portando dei risultati e credo che la richiesta che ha fatto il sindaco Barnini debba diventare una proposta strutturale. Ma non basta: dobbiamo pensare a come rigenerare la piazza, potenziare l’illuminazione e puntare su iniziative come quella di ’Hugo’".
E sulla Multiutility?
"La sua nascita è un fatto assodato, è importante avere una holding che controlli tutti i servizi pubblici toscani. La frammentazione è pericolosa e ci espone a intromissioni da fuori. Diverso è il discorso della quotazione in borsa. Il Pd regionale ha ragione quando sostiene che bisogna togliere la discussione dal tavolo e trovare formule alternative di finanziamento".
Ci sono alleanze con altri partiti all’orizzonte?
"Il Pd di Empoli ha già avviato un percorso per intensificare i rapporti con Azione e Sinistra Italiana, mi auguro che a breve si concretizzi questo patto di governo. Il dialogo è aperto con tutte le forze di centrosinistra. E vogliamo anche stimolare la partecipazione civica tra chi non ha una precisa militanza ma può portare un contributo".
Empoli resta una delle poche roccaforti rosse della Toscana. Ma alle ultime politiche il centrodestra ha fatto ottimi risultati anche a queste latitudini...
"Sono convinto che il consenso vada costruito giorno dopo giorno e anche per questo faremo una campagna di ascolto diffusa. Il fatto di partire in anticipo rispetto a loro potrà essere un vantaggio".
Nelle ultime ore avrà ricevuto tanti messaggi... Quale le ha fatto più piacere?
"In tanti mi hanno scritto e la frase più ricorrente è questa: ’Siamo con te’. È la cosa più bella che mi potessero dire. Ma ho ricevuto anche tanti abbracci e le relazioni per me sono la cosa che conta di più".
Alessandro Pistolesi