Calzaturieri, il contratto: "Aumento di 260 euro". Varata la piattaforma

Ecco tutti i dettagli e le richieste fatte dai sindacati per il prossimo triennio. Il documento è al vaglio di Assocalzaturifici che è l’associazione di settore.

C’è la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dell’industria calzaturiera da parte della delegazione unitaria trattante di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil. Il contratto vigente è in scadenza il prossimo 31 dicembre. La piattaforma approvata – si apprende – sarà immediatamente inviata ad Assocalzaturifici, l’associazione confindustriale di settore, per iniziare le trattative prima del varo definitivo, è stato discusso in assemblee nei luoghi di lavoro – che nella nostra zona, dove il mondo della scarpa conta molte e qualificate aziende – e ha visto l’approvazione del 98,70% dei partecipanti. Un dato, questo, che conferma la grande partecipazione democratica al processo di costruzione della piattaforma. Per il triennio 2024-2026 le organizzazioni sindacali hanno chiesto un aumento salariale medio (terzo livello) lordo di 260 euro, necessari a tutelare le lavoratrici e lavoratori dall’inflazione.

Infatti, gli indici previsionali mostrano un tasso di crescita che

eroderà pesantemente il potere

d’acquisto dei salari. Sul welfare contrattuale, in un’ottica di tutele presenti e future, i sindacati hanno chiesto per il fondo integrativo sanitario Sanimoda l’aumento per ogni dipendente

di 3 euro della quota che passerà da 12 a 15 euro e di altri 2 euro

per l’introduzione della prestazione della Ltc (non autosufficienza). Per il fondo previdenziale integrativo di settore Previmoda è stato chiesto l’aumento del

contributo a carico delle aziende.

Sulla contrattazione di secondo

livello è stato chiesto di incrementare l’elemento di garanzia

retributiva (per le aziende che

non praticano la contrattazione

di secondo livello) portandolo

dagli attuali 300 ai 500 euro annui, e di trasformare questo istituto normativo contrattuale in elemento perequativo. Per quanto concerne le relazioni industriali, è stato chiesto di definire linee guida sul tema della partecipazione dei lavoratori al

fine di adottare specifiche prassi e progetti condivisi per la conciliazione vita privata lavoro, il ricambio generazionale e lo sviluppo sostenibile. Sul mercato

del lavoro, per una lotta alla precarietà , è stata chiesta la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, di migliorare le condizioni previste per la flessibilità e per il part time volontario fino alla definizione delle linee guida sul lavoro agile.

Carlo Baroni