Cade durante la vacanza in Corsica. Odissea per le cure, adesso la beffa: "Costretto a pagare duemila euro"

La sanità francese ha presentato a Giuseppe Cianflone un conto salato per la presa in carico a Bastia "Non avevo un’assicurazione privata. Mi chiedo: allora a cosa serve la tessera sanitaria europea?".

Cade durante la vacanza in Corsica. Odissea per le cure, adesso la beffa: "Costretto a pagare duemila euro"

Cade durante la vacanza in Corsica. Odissea per le cure, adesso la beffa: "Costretto a pagare duemila euro"

Il nocciolo della questione è che se si va in vacanza all’estero, anche se si tratta di un paese della Ue, e si deve far ricorso a cure e degenze ospedaliere pubbliche, bisogna aspettarci un conto salato. La beffa per Giuseppe Cianflone, cittadino di 67 anni di Capraia Fiorentina, è arrivata nelle scorse settimane. "Ma allora questa Europa che senso ha?", si sfoga Giuseppe. "Dopo una vita trascorsa nel credere che l’Europa fosse una casa comune per i cittadini delle nazioni che ne fanno parte, scopro che la reciprocità non è parola che è comune per tutti i suoi stati membri".

La storia inizia il 29 maggio 2023 quando Giuseppe Cianflone scivola sul pavimento del traghetto diretto a Bastia in Corsica, trascinandosi la sua ‘Vespa’ 250 addosso prima di scendere a terra. "Sento - scrive - che qualcosa si è rotto. Vengo soccorso tempestivamente dai vigili del fuoco di Bastia e trasportato attraverso la nave con grandi difficoltà, poi portato al pronto soccorso dell’ospedale di Bastia. Mi fanno una Tac con buona celerità e mi fanno capire che mi sono procurato una frattura scomposta del bacino in due punti. A questo punto incominciano a chiedere se sono in possesso di un’assicurazione e mi ricoverano in reparto". Cianflone non aveva un’assicurazione privata e racconta la sua odissea perché spera possa essere d’aiuto agli altri. "Dopo 8 giorni di degenza ordinaria, riesco finalmente a far giungere mia moglie insieme a due volontari della Misericordia di Antella con un’ambulanza fatta venire apposta dall’Italia". Il rientro a Firenze per motivi burocratici avviene via Genova: Giuseppe entra al Deas di Firenze la sera alle 22 del giorno del ritorno dopo 14 ore di viaggio. Operazione e post-operazione vanno bene, finalmente si rimette, ed ecco che però puntuale arriva la lettera datata 31 luglio 2023, da Bastia: ci sono da pagare, per presa in carico della sanità francese, 2416,83 euro. Cianflone si rivolge alla Usl, deve comunque pagare "per poi richiedere il rimborso allo stato Francese, tramite mia Usl di pertinenza". Si arriva al 20 febbraio scorso: "Ricevo una raccomandata da parte della Usl Toscana centro che specifica il diniego al rimborso spese per prestazioni sanitarie fruite in Corsica. Gli stessi impiegati della Usl mi dicono che da noi non avviene così, se un francese, ma mi sembra che le garanzie siano a beneficio di tutti, è vittima di un incidente, tutte le cure e le degenze a cui viene sottoposto hanno per rimborso la spesa di un ticket irrisorio".

In materia sanitaria in effetti non ci sarebbe questa ‘coperta’ esclusiva della Ue. Cianflone ha di fatto presentato ricorso dopo aver pagato, si fa assistere da un legale, ma visti i tempi lunghi vuole intanto che la gente sappia: "Chiedo allora a cosa serve la tessera sanitaria europea, perché la Francia e mi dicono anche la Germania non operano come opera l’Italia?".

Andrea Ciappi