Empoli, anche il Comune fa i conti con le bollette. Barnini: "Certo non spengo i lampioni"

Dallo stanziamento iniziale di quasi 926mila euro siamo già a un milione e 600mila euro. Con un aumento per il gas del 90.87 per cento

Operai impiegati in un impianto di estrazione del gas (foto d’archivio)

Operai impiegati in un impianto di estrazione del gas (foto d’archivio)

Empoli, 4 settembre 2022 - Se aziende e lavoratori piangono, le amminisrazioni comunali non ridono. Empoli compresa. Il bilancio di previsione approvato nel dicembre scorso prevedeva una spesa di 925mila 605 euro per le bollette di gas ed energia elettrica: poco più di 472mila euro per il gas e più di 453mila per l’energia. Nel maggio scorso c’è stato un ulteriore stanziamento di 500mila euro da parte del Comune a cui si sono aggiunti i 180mila euro arrivati come contributo statale (ed altrettanti ne arriveranno con il decreto che è in conversione in questi giorni in Parlamento). Per farla breve: l’incremento sullo stanziamento iniziale rilevato sulle fatture da gennaio a maggio 2022 ammonta al 73.4 per cento. Ciò che più ha pesato è l’aumento del costo del gas che ha portato a una maggiorazione delle bollette del ben 90.87 per cento, ma anche l’energia elettrica ha visto aumenti per il 55.35 per cento. Cifre da capogiro per un ente pubblico. Sono soldi dei contribuenti e, più in generale, sono soldi che per forza di cose vengono sottratti da altre destinazioni, servizi, progetti.

Brenda Barnini quei conti li conosce benissimo: "Avevamo stanziato 925.603 euro – spiega – e ci siamo ritrovati a questa cifra stratosferica in questi primi sette mesi dell’anno". È la voce "gas" quella che più incide. "Avevamo previsto di spendere 319mila euro, siamo a più di novecentomila...". Un aumento del 90 per cento.

Tutti con la bolletta in mano, tutti con calcolatrice per far quadrare i conti: le famiglie, gli autotrasportatori, le imprese, le piccole e grandi aziende, gli artigiani, le associazioni di volontariato e sportive. Sono cifre da capogiro quelle che la finanza speculativa e l’aumento oggettivo delle materie prime stanno riversando sulle nostre bollette, sballando tutti i conti e ingenerando preoccupazione e timori. Vale per tutti, vale anche per le amministrazioni pubbliche che hanno bilanci sempre più poveri e urgenze da risolvere. Ma 1 milione e 605 mila euro e spiccioli per pagare luce e gas degli edifici pubblici fanno corrugare la fronte anche del più fiducioso, concreto e pacato dei sindaci. "Strumenti per risolvere a famiglie e imprese il problema dell’impennata dei prezzi, ovviamente, noi non lo abbiamo, questo dipende dal costo di vendita e dalle speculazioni della finanza. L’unica cosa che possiamo fare è adottare alcuni accorgimenti. Per esempio stiamo pensando a utilizzare da remoto il controllo del riscaldamento nelle scuole (anche nel palazzo comunale, ma qui più facile). In pratica significa essere più precisi nei consumi. Con un piccolo investimento possiamo adottare un sistema di programmazione di accensione e spegnimento del riscaldamento nei vari plessi scolastici che potrà tenere conto delle reali aperture e chiusure delle scuole. Se c’è un giorno festivo durante la settimana, ad esempio, il riscaldamento non si accenderà. Per noi si tratta di importanti risparmi, oltre ad evitare sprechi". Peraltro, l’amministrazione comunale ha già cambiato le caldaie in tutte le scuole, favorendo efficientamento energetico, ma anche aiutando l’ambiente: "Non tutti sanno – commenta Barnini – che le caldaie sono uno delle principali fonti di inquinamento delle città"

C’è grande preoccupazione per la situazione che si è creata e che, a cascata, colpisce tutti, ma su una cosa Barnini non ha dubbi: la situazione di emergenza non farà diminuire la qualità di servizi essenziali. Un esempio? La sicurezza. "Io i lampioni non li spengo" dice senza nemmeno tergiversare un secondo dinnanzi alla domanda. Molti Comuni italiani hanno segnalato di essere costretti a spegnere i punti di illuminazione pubblica per risparmiare, ma Barnini non ci sta: "La luce accesa è necessaria a garantire la sicurezza delle persone e anche stradale. Io penso sia meglio cercare di risparmiare sul superfluo, sempre che ce ne sia, ma la città resta illuminata. I sindaci hanno responsabilità sulla sicurezza urbana e io intendo proteggere i cittadini in tutti i modi che mi sono consentiti".