
CERTALDO
Drammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore cinematografico, Marco Paolini è uno dei tre vincitori del Premio Boccaccio per l’Etica della comunicazione. "Etica è una parola che non esiste in dialetto, diceva Meneghello, una parola difficile da spiegare che solo i professori o le categorie professionali usano, una parola più facile da scrivere e leggere, che dire senza sentire odore di retorica – spiega Paolini –. L’etica non è un parafulmine, non genera lo stesso entusiasmo di altre sue sorelle. L’unica etica che conta non è quella ideale ma quella efficace".
Paolini è anche autore del monologo teatrale sulla tragedia del Vajont (60 anni fa la morte di 1917 persone tra Erto, Casso e la valle del Piave), intitolato Vajont 9“. "Il 9 ottobre prossimo in più di 100 teatri (molti di più in realtà) in contemporanea centinaia di artisti e cittadini comuni parteciperanno ad una lettura corale dal titolo VajontS 23 – racconta l’autore –. La base comune di partenza sarà il testo del 1997 del racconto del Vajont, ma diviso organizzato come partitura a più voci. Quasi tutte le regioni d’Italia saranno rappresentate. Per realizzare il progetto abbiamo costruito una rete di scopo che mette insieme categorie e artisti di ogni livello del mondo dello spettacolo. La risposta ha superato ogni attesa".
Prosegue poi su quella che dovrebbe essere la funzione del teatro nella transizione ecologica e nella costruzione di cittadinanza. "Non lo so, ma senza prove non si fa teatro, senza ricerca non si trova, senza rete nessuno può fare molto. Il 9 ottobre VajontS 23 per noi non sarà un evento, un punto di arrivo, ma un inizio di qualcosa che finora non si era nemmeno immaginato".
Rievocare il Vajont oggi è anche un monito sul cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. "Per me oggi raccontarlo ancora significa mettere l’accento sugli errori più che sulle colpe – conclude Paolini –, sui segnali inascoltati, sulla sottovalutazione dei rischi. Chi ascolta il racconto oggi non pensa alle vittime di sessant’anni fa, ma ai rischi connessi al cambiamento climatico e alla fragilità del nostro territorio".