
Barnini sul ballottaggio: "Il voto sia una scelta non verso il passato ma per il futuro"
Dieci anni fa trionfava come neo sindaca di Empoli in quello che si poteva definire il Pd più forte d’Italia. In pochi si sarebbero immaginati che dieci anni dopo Brenda Barnini avrebbe dovuto prolungare di due settimane il suo mandato per un esito elettorale che ha trascinato quello stesso Pd al ballottaggio con le forze di sinistra e del M5S per un pugno di voti.
Sindaca Barnini, sarà secondo turno per la prima volta nella storia di Empoli. Come valuta questo risultato?
"Siamo ancora in campagna elettorale, l’analisi del voto andrà fatta a posteriori".
Ma pensa che l’elettorato abbia espresso un giudizio sul suo operato?
"I Comuni al ballottaggio sono ormai una circostanza abbastanza diffusa. Una cosa va detta: gli elettori che vanno a votare sono sempre meno. In questi casi non c’è mai una spiegazione sola".
Quale allora secondo lei il motivo principale per cui la lista del Pd ha perso 11 punti percentuali rispetto al 2019?
"Partirei col dire che il ballottaggio è arrivato per 90 voti con un candidato che ha raggiunto il 49,57%. Tra tutti i ballottaggi che ci saranno in Toscana, quello di Empoli ha lo scarto minore. I cittadini empolesi si devono ancora esprimere e dovranno farlo rispetto al futuro più che sul passato".
Quale il suo consiglio per Mantellassi?
"La campagna elettorale ha dimostrato come il rapporto di Alessio con i cittadini sia quotidiano, capillare, fatto di relazioni di prossimità. Ha messo al centro nuove proposte con un’attenzione maggiore alle frazioni e ha raccolto la necessità di concludere tanti progetti, come i cantieri per la rigenerazione urbana, il nuovo teatro, il nuovo impianto di atletica, il recupero di Ponte a Elsa o la nuova scuola a Pontorme che aprirà a settembre".
Nella sua ultima conferenza stampa Mantellassi ha sottolineato la differenza dei ruoli tra presidente del Consiglio comunale, assessori e sindaco. Che effetto le ha fatto?
"La differenza dei ruoli è un dato di fatto. Sono abituata ad assumermi le mie responsabilità: sono stati 5 anni molto faticosi, a cominciare dalla gestione della pandemia che ha condizionato i primi 2 anni e mezzo di mandato. I territori dove si sono avuti maggiori elementi di discussione hanno avuto un peso innegabile sul voto ma alcuni temi che possono aver diviso come l’impianto dei rifiuti è chiuso, chiuso per tutti. Quando si vota si fa una scelta verso il futuro, non verso il passato".
Cosa si sente di dire agli elettori?
"Mi auguro che gli empolesi facciano una scelta che non sia contro qualcosa, ma verso una città che ha bisogno di essere amministrata con un insieme di idee e visioni che sono il frutto di dialogo costante".
Cosa risponde alle accuse degli oppositori politici?
"Di tante cose che ho letto o sentito, l’unica accusa che mi sento di controbattere riguarda questa sorta di descrizione di gruppi di potere che hanno interessi da perseguire. È l’unica che controbatto perché so bene quanto sia l’impegno, il sacrifico e la disponibilità a perseguire l’interesse pubblico della città facendo cose in alcuni casi condivise da tutti, in altri meno, ma sempre con l’obiettivo di fare il bene della città".
Con il senno di poi c’è qualcosa che non rifarebbe?
"Il senno di poi è un ottimo consigliere ma appunto arriva dopo. Se avessi la possibilità di tornare indietro potrebbero essere tante le cose che cambierei, ma non ho necessità di individuarne una. Credo però di lasciare un’eredità positiva".