
Un tecnico alle prese con la riparazione dello sportello (Gasperini/Germogli)
Cerreto Guidi (Firenze), 18 febbraio 2024 – Hanno fatto esplodere lo sportello automatico della filiale di Poste Italiane situata in via dei Fossi, utilizzando a quanto pare la "tecnica della marmotta". Ed avrebbero in questo modo messo a segno un colpo da circa 90mila euro, stando ad una prima stima effettuata.
I carabinieri della Compagnia di Empoli stanno indagando per ricostruire nei dettagli i contorni della vicenda (anche con l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza), ma su una cosa non sembrano già esserci dubbi: ad agire sarebbero stati dei veri e propri professionisti. Si sospetta che si tratti di una banda, che con tutta probabilità conosceva bene la zona e che ha atteso il momento giusto per colpire sapendo che in quel momento la postazione bancomat era piena di contante. L’assalto si sarebbe verificato nelle prime ore del mattino, intorno alle 4.30. Da quanto emerge, i malviventi avrebbero agito in sostanziale assenza di testimoni utilizzando secondo una prima ricostruzione un ordigno artigianale, ovvero la "marmotta" appunto.
Si tratta di un modus operandi utilizzato talvolta da singoli criminali o da bande per scardinare gli sportelli automatici degli istituti bancari (in primis) e prelevare il denaro. Una tecnica che pare aver preso piede perché farebbe sì che i soldi rubati restino intatti e non macchiati dall’inchiostro che viene solitamente spruzzato dai sistemi di sicurezza delle postazioni bancomat. Sembra che il termine sia stato adottato in gergo perché il fischio che l’ordigno emette poco prima della deflagrazione ricorderebbe il verso del roditore. In buona sostanza, la marmotta in questione è un oggetto in metallo con all’estremità una sorta di contenitore a forma di cono, capace di contenere sino a mezzo chilo di polvere da sparo. All’estremità opposta si trova invece la miccia, che viene azionata dopo aver inserito il manufatto nella fessura precedentemente scavata nello sportello utilizzando il trapano.
Una precauzione che avrebbe permesso ai ladri di fare man bassa, ma i militari dell’Arma – che stanno facendo luce sull’accaduto – dovrebbero poter contare anche sul supporto delle telecamere del circuito di videosorveglianza: gli "occhi elettronici" presenti nella zona dovrebbe, infatti, aver registrato la scena e potrebbero fornire un ausilio prezioso. Ed è corsa contro il tempo. Anche perché potrebbe trattarsi di un vero e proprio sodalizio criminale, considerando che già nel recente passato sono stati segnalati episodi simili nella zona dell’Empolese Valdelsa.
L’ufficio postale di Stabbia, ad esempio, era stato preso di mira lo scorso 4 marzo e ha riaperto solamente a distanza di diversi mesi (a dicembre, per la precisione). Non si sarebbe trattato nemmeno della prima volta, visto che già tre anni fa un altro colpo all’ufficio postale stabbiese garantì ai malviventi 35mila euro. Il giorno dopo, ovvero il 5 marzo del 2023, era stata colpita invece anche la postazione Atm di una banca di Fucecchio, per un blitz che ai malviventi aveva fruttato un bottino da 15mila euro. E tornando ancora più indietro, altri casi di assalti simili, che si sarebbero cioè concretizzati secondo le medesime modalità, sono stati segnalati anche ad Empoli e a Certaldo, nel corso del 2021. Va da sé che gli inquirenti siano quindi al lavoro per appurare anche l’eventuale correlazione fra l’ultimo raid di Cerreto e i precedenti. E per dare un volto a quella che sembra profilarsi come una vera e propria "banda della marmotta".