REDAZIONE EMPOLI

Atti razzisti, continua escalation in Toscana

La lettera con minacce a Brenda Barnini, sindaco di Empoli e firmata "Empoli fascista" è l'ultimo episodio di una serie che si è intensificata negli ultimi tempi

Poliziotti mostrano parte dell'arsenale recuperato (Foto Lazzeroni)

Firenze 7 dicembre 2019 - L'ultimo episodio è al lettera con minacce "di una pallottola nella schiena " inviate tramite posta a Brenda Barnini, sindaco di Empoli. Una lettera in cui Barnini viene attaccata per la concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Con l'invito esplicito a "ricordarsi dei suoi cittadini, prima di occuparsi degli extracomunitari". Esplicita la firma: 'Empoli fascista non dimentica'. Una sigla che suscita brividi, nella città di pur solide tradizioni di sinistra. La memoria torna ai fatti di quasi 45 anni fa, inizio 1975, quando a Empoli il neofascista Mario Tuti aprì il fuoco sui carabinieri giunti alla sua abitazione, uccidendoli. Tuti trovò in Toscana protezioni per poi ripapare il Francia, dove nell'estate successiva sarà arrestato a St Raphael, in Costa Azzurra.

La sigla 'Empoli fascista' richiama quel periodo. Ma non meno preoccupanti appaiono gli episodi recenti: dalla chat inneggiante a Hitler scoperta due mesi fa,  al gruppo di estrema destra che nel Senese preparava un piano per far saltare la moschea. Fino al professor  Emanuele Castrucci, docente all'università di Siena, finito nella bufera (e nel mirino dell'ateneo, che medita di licenziarlo) per il tweet in cui esaltava Hitler, che ha fatto il giro del mondo.

Insomma, in Toscana continua l'escalation di atti di ispirazione tazzista, fascista, nazista. Tutti dichiarati - una volta scoperti gli autori - come svolti "a titolo personale". Questa regione sta diventano razzista? L'interrogativo non è infondato, a giudicare dai più recenti casi.