ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

Anziana rapinata in strada: "I ragazzini non hanno chiesto scusa". Le motivazioni della condanna

Si tratta di tre minorenni italiani: pena sospesa. I giudici: "Insensibilità anche dalle famiglie"

Anziana rapinata in strada a 83 anni: "I ragazzini non hanno chiesto scusa"

Empoli, 1 giugno 2024 – Due anni e dieci mesi di reclusione e mille euro di multa con la sospensione condizionale della pena. La condanna per i tre minorenni – italiani tra i 16 e i 17 anni – accusati di aver rapinato Carla Niccolai, 83 anni, per strada in pieno giorno lo scorso gennaio è arrivata una manciata di settimane fa, ma non ha cancellato il dolore provato dalla dolce ’nonnina’ empolese che sta ancora lottando con tutte le sue forze per tentare di rimettersi in piedi. Depositate in questi giorni le motivazioni della sentenza, ecco riaprirsi la vecchia ferita.

Nell’argomentare la sua decisione il tribunale dei minori di Firenze ricostruisce con dovizia di particolari i momenti della terribile aggressione che ha sconvolto Empoli e l’Italia intera, "con i tre che hanno tentato di addebitarne la responsabilità all’amico maggiorenne" (un 22enne livornese la cui posizione, da quanto apprendiamo, è ancora al vaglio degli inquirenti, ndr) che li avrebbe "sorpresi con la sua iniziativa inaspettata".

In realtà, secondo i giudici, i tre erano consapevoli del ’borseggio’ e hanno creato "una situazione funzionale in cui la vittima è stata circondata e intimidita". "Quando la donna è caduta a terra – si legge negli atti – nessuno di loro si è minimamente preoccupato di darle un minimo di aiuto: la loro esigenza è stata quella di scappare il più rapidamente possibile. Nei dialoghi successivi si rassicuravano a vicenda sostenendo che le telecamere in zona non fossero funzionanti". E ancora. "Non risulta, inoltre, che alcuno di essi, pur avendo dichiarato in udienza di essersi sentiti ’affranti’ per le conseguenze fisiche subite dall’anziana – insistono i giudici nel documento – si sia minimamente preoccupato di portarle ristoro, anche soltanto una dichiarazione di scuse, palesando, loro e le loro famiglie, una significativa insensibilità per il drammatico destino della donna: eppure sarebbe stata sufficiente, si ribadisce, una lettera di scuse". Soltanto in udienza i ragazzini avrebbero espresso "una forma di rammarico, seppur in modo contenuto, per la sofferenza della vittima".

Le parole dell’anziana: “Non li perdono”

Constatazioni amare, sommate al "maldestro tentativo di ottenere un ridimensionamento della loro responsabilità", che hanno convinto il collegio che la "messa alla prova, in quanto istituto che richiede l’adesione a un percorso di riflessione sulle proprie responsabilità con una condotta attiva diretta a ottenere una forma di riscatto morale, non avrebbe dato risultati effettivi, in quanto fin da subito ostacolata da una mancata condivisione dei diretti interessati".

Tra i passaggi più delicati, emerge il racconto della stessa Carla Niccolai che ha ricostruito quanto accaduto. "I quattro ragazzi hanno seguito lei e la sua conoscente in prossimità del sottopasso ferroviario – negli atti c’è ampio spazio alla testimonianza riportata dall’83enne –, le hanno superate e attese posizionandosi due per lato. Poi uno ha aggredito lei afferrandole con forza la borsa portata a tracolla (all’interno un portafogli con 50 euro, ndr). Nel tentativo dell’anziana di trattenere la borsa, l’aggressione si intensificava e la stessa veniva brutalmente sbattuta a terra e trascinata al fine di vincere la sua legittima resistenza". Il resto è cronaca, con la ’nonnina’ operata d’urgenza per le fratture al bacino e all’omero: ferite sul corpo e sull’anima, a causa di uno choc dal quale sta ancora cercando di reagire con grande fatica.